Argomenti trattati
mamma e papà non vedono l’ora che il bebè pronunci le sue prime parole. Per favorire lo sviluppo del linguaggio non devono far altro che dialogare il più possibile con lui, fin da quando è piccolo. È quanto suggerisce uno studio condotto da un gruppo di esperti americani, della Stanford University, pubblicato sulla rivista scientifica Psychological Science. La ricerca ha coinvolto 29 bambini di 19 mesi, di origine latinoamericana. Gli autori hanno chiesto ai genitori di registrare una giornata tipo con lo scopo di conoscere i suoni e gli stimoli cui ciascun bebè veniva esposto nell’arco delle 24 ore e i loro effetti sullo sviluppo delle prime parole.
La tv non è una buona maestra
Dall’analisi delle registrazioni è emerso che c’era una grande differenza fra le diverse famiglie. In alcune, il dialogo e la comunicazione erano molto importanti. In altre, invece, prevaleva l’ascolto della tv. In particolare, si è visto che alcuni genitori rivolgevano anche 12mila parole al giorno ai propri figli, mentre altri bambini ne sentivano appena 670, fra l’altro quasi tutte captate dalla tv o da dialoghi tra adulti e non dette direttamente a loro. A distanza di cinque mesi da questa analisi, gli studiosi hanno osservato tutti i bambini. Hanno così scoperto che quelli che venivano coinvolti dai dialoghi di mamma e papà avevano avuto uno sviluppo nella pronuncia delle prime parole più rapido. Non solo. Vantavano anche un vocabolario più ampio e una velocità maggiore nell’elaborare le parole che sentivano.
Importante interagire con il piccolo
Gli autori hanno concluso che esporre i bambini alle parole non è sufficiente per favorire la capacità di linguaggio. È necessario anche dialogare e interagire con loro, anche leggendo loro delle favole. Per questo, il ruolo di mamma e papà è fondamentale.