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L’estate è la stagione che i bimbi amano di più… soprattutto per la possibilità che offre loro di stare all’aperto, immersi nel verde e nel sole. Proprio il sole, però, rappresenta il tasto dolente della bella stagione. Perché va preso con grande cautela e sempre con le dovute precauzioni e protezioni. Ecco i dieci consigli del dermatologo per poter permettere ai piccoli di stare al sole senza correre rischi. Ecco come proteggere i bambini dal sole con i consigli del professor Leonardo Celleno, dermatologo a Roma e presidente dell’Associazione italiana dermatologia e cosmetologia (Aideco).
Come far prendere il sole ai neonati?
Fino ai sei mesi di vita è fondamentale proteggere i bambini dal sole e l’esposizione diretta ai raggi solari è da evitare totalmente. I neonati, infatti, non hanno ancora sviluppato i naturali meccanismi di protezione dai possibili danni provocati dal sole. Hanno una pelle sottile, fragile e indifesa: i melanociti, le cellule che producono melanina, sono immaturi e incapaci di sviluppare l’abbronzatura, che poi è lo scudo naturale contro il sole. Attenzione anche al riverbero solare sia al mare sia in montagna: neppure l’ombrellino della carrozzina li protegge a dovere. Meglio allora tenerli all’ombra e portarli a spasso solo nelle ore più fresche della giornata, al mattino presto o nel tardo pomeriggio.
Che protezione solare usare per i bambini?
Il sistema di difesa della cute non è ancora del tutto sviluppato nei bambini che vanno, quindi, sempre protetti quando stanno al sole con una crema solare schermante che eviti eritemi e scottature. Oltre che nell’immediato, le ustioni solari rappresentano un insulto di cui la pelle conserva memoria anche negli anni a venire: è stato verificato, infatti, che i bambini che hanno subito scottature nell’infanzia sono maggiormente soggetti allo sviluppo di tumori della pelle in età adulta.
Ogni membro della famiglia dovrebbe avere un solare personale. E questo vale in modo particolare per i piccoli che hanno una cute particolarmente delicata e fragile e, quindi, hanno bisogno di formule protettive studiate per le loro esigenze. I solari per i bimbi sono caratterizzati, per esempio, da un sistema schermante alto (Spf 50) realizzato con filtri fisici costituiti da minuscole particelle minerali che riflettono i raggi solari, impedendo loro di raggiungere l’epidermide. I solari per adulti, invece, contengono in genere filtri chimici che possono dare maggiori reazioni sulla pelle delicata dei bambini. I solari dei più piccoli hanno anche una buona resistenza all’acqua e al sudore e sono di facile utilizzo per semplificare al massimo alle mamme il compito dell’applicazione. Nei solari per i bambini la presenza di sostanze potenzialmente allergizzanti, come il profumo, è ridotta al massimo, mentre sono presenti principi attivi addolcenti e lenitivi come l’aloe, il pantenolo (vitamina B5), l’acqua termale e il bisabololo (calmante estratto dalla camomilla).
Come mettere la crema solare ai bambini?
Per proteggere i bambini dal sole scegliere i solari giusti non basta. Occorre anche usarli bene. Il che vuol dire applicarli preferibilmente già prima di uscire di casa, su tutto il corpo, comprese le orecchie, il collo del piede, la parte appena sotto il costume (che rischia di scottarsi se il tessuto si sposta mentre il bimbo gioca) e dietro le gambe. Le formulazioni in spray sono veloci da applicare, anche se il bimbo non sta fermo, e raggiungono ogni parte del corpo. Nessun timore, poi, ad abbondare: solo una dose piuttosto generosa riesce a proteggere davvero al meglio.
Per offrire alla pelle la giusta protezione è importante che le mamme rinnovino l’applicazione del solare ogni due ore circa e sempre dopo il bagno perché, anche se il prodotto è resistente all’acqua, perde comunque di efficacia soprattutto se l’immersione è prolungata. La protezione solare va usata anche quando la pelle comincia a colorarsi per evitare un sovradosaggio di raggi che, accumulandosi negli anni, possono provocare seri danni all’organismo.
Tenere il piccolo sotto l’ombrellone non lo mette del tutto al riparo dai rischi del sole per via delle radiazioni riflesse. Anche se sta sotto l’ombrellone, quindi, va protetto con un solare. Ancora di più va protetto quando è in acqua o gioca con la sabbia chiara perché il riflesso intensifica la potenza dei raggi, aumentando il rischio di scottature.
Quando esporre i bambini al sole?
Anche se protetti con un solare, i bambini non dovrebbero mai stare al sole dalle dodici alle sedici, quando i raggi del sole sono più diretti e quindi più pericolosi. La precauzione vale in modo particolare per i più piccoli che, oltre ai danni del sole, possono soffrire il caldo, visto che il loro sistema di termoregolazione, ancora immaturo, non permette un’adeguata traspirazione necessaria per disperdere il calore.
A cosa serve il latte dopo sole?
Le formulazioni specifiche per l’infanzia sono studiate apposta per alleviare la sensazione di calore, irritazioni e rossori dopo una giornata al sole, al mare e al caldo. Il doposole, poi, apporta idratazione alla cute e l’aiuta a mantenersi morbida. Va messo in dose generosa dopo la doccia serale, che deve essere accurata proprio perché serve a eliminare sudore, residui di sabbia e di solari che potrebbero irritare ulteriormente la pelle.