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La lunga infanzia degli esseri umani è necessaria per consentire lo sviluppo del cervello. Lo hanno affermato gli antropologi della Northwestern University dell’Illinois, negli Stati Uniti. Infatti, hanno verificato come il cervello di un essere umano adulto rappresenta il 2% del peso corporeo e consuma più del 20% dell’energia richiesta dal metabolismo a riposo. In un bambino di 4 anni questa quota arriva, invece, fino al 66%. Lo studio scientifico è stato pubblicato sulle pagine della rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”.
Ci vuole tanto tempo
I bambini crescono molto più lentamente degli scimpanzé e delle altre grandi scimmie, che sono i nostri parenti più stretti, e questo permette ai cuccioli della nostra specie di portare avanti i processi di apprendimento esclusivi dell’essere umano. La crescita del cervello che avviene durante l’infanzia comporta la formazione di un gran numero di nuove sinapsi ogni giorno e richiede una grande quantità di energia.
Richiede molto zucchero
Christopher Kuzawa e gli altri colleghi nella Northwestern University hanno messo a confronto per la prima volta le immagini del cervello ottenute con la tomografia a emissione di positroni, la cosiddetta PET, che permette di visualizzare il consumo di glucosio da parte del cervello, e quelle ottenute con la risonanza magnetica per immagini (la RMI), che evidenzia il volume di quest’organo e può quindi misurare visivamente l’accrescimento. I dati rilevati dagli scienziati dicono che il consumo di glucosio da parte del cervello alla nascita è pari al 56% circa del fabbisogno energetico a riposo. Poi scende al 39% nei primi sei mesi di vita, quindi aumenta di nuovo e arriva al 66% intorno ai 4 anni di età. Dopo questo picco diminuisce gradualmente.
Sviluppo controcorrente
La velocità della crescita di tutto l’organismo umano, invece, ha un andamento esattamente opposto: i bambini crescono molto rapidamente nei primi mesi di vita, per poi rallentare, mentre un secondo picco di crescita si verifica intorno ai 9-10 anni per le femmine e ai 12-13 anni per i maschi, quando il consumo di glucosio da parte del cervello è diminuito. All’interno del cervello dei bambini, le strutture che assorbono la maggior quantità di glucosio si trovano nel cervello e non nel cervelletto o nel tronco cerebrale, e questo suggerisce che un fabbisogno energetico così elevato sia dovuto allo sviluppo delle connessioni neuronali che si formano in gran numero nella corteccia cerebrale proprio in questi anni. In seguito, infatti, vengono eliminate in base allo svilupparsi delle esperienze personali, tra la fine dell’infanzia e l’adolescenza. Secondo le teorie degli studiosi, quindi, la lenta crescita fisica dei bambini è connessa agli alti livelli di glucosio richiesti dallo sviluppo del cervello complesso proprio della specie umana. Il meccanismo della selezione naturale, quindi, avrebbe premiato questa rischiosa infanzia prolungata perché permette di sviluppare cervelli più complessi e efficienti.