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Non importa di che nazionalità siano, quali lingue abbiano studiato e quali siano i loro Paesi di residenza. Tutte le mamme condividono lo stesso baby talk, cioè si rivolgono al neonato con lo stesso timbro di voce e gli stessi suoni. A rivelarlo è uno studio condotto da un team di ricercatori della Princeton University e pubblicato sulla rivista scientifica Current Biology.
Uno studio in più fasi
In un primo momento la ricerca ha coinvolto 12 mamme, tutte di lingua inglese e con bimbi di età compresa fra i 7 e i 12 mesi. Gli autori le hanno osservate mentre interagivano con i loro figli, per esempio mentre leggevano loro un libro o giocavano insieme. In particolare, hanno tenuto in considerazione il loro modo di parlare con i piccoli, il cosiddetto baby talk o “motherese”. In un secondo momento, hanno registrato alcune interazioni fra le mamme e altri adulti. Poi, ricorrendo a un apposito software, hanno analizzato tutti dati raccolti, distinguendo il baby talk dal modo di parlare normale. Infine, gli studiosi hanno esaminato altre 12 donne di Paesi diversi, che parlavano 9 lingue differenti: spagnolo, russo, polacco, ungherese, tedesco, francese, mandarino e cantonese. Lo scopo della ricerca era capire qualcosa in più sul funzionamento del “motherese”.
Risultati interessanti
Esaminando tutti i dati raccolti e confrontando gli atteggiamenti delle mamme, gli autori hanno scoperto che, se il linguaggio usato per rivolgersi agli adulti cambia da mamma a mamma e da lingua a lingua, il baby talk è praticamente universale. Il timbro utilizzato dalle donne nelle loro interazioni con i figli, infatti, è pressoché uguale: non c’era differenza né fra le mamme inglesi né fra queste e le donne che parlano altri idiomi. “I cambiamenti nel timbro tra i discorsi diretti agli adulti o ai bambini possono rappresentare una forma universale di comunicazione che le madri implicitamente usano per coinvolgere i loro piccoli e sostenere l’apprendimento della lingua” hanno spiegato gli autori.