Il bambino migliora il coordinamento degli arti. Per esempio, impara ad afferrare il suo piedino e a portarlo alla bocca. Le sue azioni diventano sempre più volontarie, con scopi precisi: il piccolo comprende il meccanismo di causa-effetto delle azioni che compie. Afferra gli oggetti che vede accanto a sé e, se non vi riesce, indica alla mamma l’oggetto che vorrebbe prendere, glielo mostra con lo sguardo oppure le afferra la mano e la conduce verso l’oggetto in questione. Non è ancora in grado di appoggiare gli oggetti delicatamente, bensì li sbatte con decisione.
Manifesta con lo sguardo le sue richieste più evoluto rispetto al pianto, che finora ha rappresentato il maggiore strumento comunicativo. Per esempio, se il bimbo vuole un determinato oggetto, lo osserva, facendo capire chiaramente alla mamma il suo desiderio.
Emette piccoli gridolini per attirare l’attenzione di mamma e papà.