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L’autismo è un disturbo dello sviluppo caratterizzato da gravi difficoltà comunicative e sociali, che fanno la loro comparsa entro i primi 3 anni di vita. Ma anche nei primi mesi di vita è possibile coglierne alcuni segnali. I bimbi autistici hanno difficoltà a interagire con gli altri, non si relazionano con i coetanei, presentano una compromissione del comportamento non verbale (sguardo diretto, espressione mimica), non condividono emozioni e stati d’animo con chi li circonda. Uno studio condotto alla Yale University School of Medicine (Stati Uniti) ipotizza che i primi segnali di questa malattia siano visibili già a 6 mesi di età.
Lo studio americano
Gli scienziati hanno monitorato il comportamento di bambini di 6 mesi che guardavano video di facce che parlavano, sorridevano oppure restavano inespressive. I bambini ai quali, circa due anni e mezzo dopo, sarebbe stato diagnosticato l’autismo, si mostravano meno interessati alle facce e distoglievano lo sguardo dai visi parlanti. Questi primi segnali potrebbero essere utili per anticipare la diagnosi di autismo, che oggi non viene formalizzata prima del terzo anno di età.
Ricerche anche in Italia
Alcuni studi, tra cui uno italiano condotto dalla Struttura complessa di neuropsichiatria infantile del Burlo Garofolo di Trieste, stanno analizzando alcuni comportamenti precoci dei bambini a rischio di autismo, per capire se possono essere dei primi segnali utili ad anticipare la diagnosi, in modo da iniziare prima le cure. I bambini trattati precocemente, infatti, rispondono meglio alle terapie e vanno incontro a miglioramenti sostanziali.
Fonti / Bibliografia
- Autism Research at Yale < Reproductive and Placental Research UnitResearchers at the Yale School of Medicine have figured out how to measure an infant’s risk of developing autism by looking for abnormalities in his/her