Ha già il suo carattere
Già dal quarto-quinto mese di vita, e poi via via in modo più chiaro e definito, si può cominciare a capire il carattere del piccolo osservando le sue diverse attività quotidiane: gli elementi da valutare sono, per esempio, lo sguardo, il sorriso, la vocalizzazione, l’interazione con la mamma, l’a-dattabilità di fronte a situazioni nuove, l’attività motoria, l’intensità delle reazioni emotive, l’umore e la capacità affettiva. Gli psicologici distinguono, a seconda del com-portamento manifestato, tre tipologie di bambini: facili, difficili e lenti.
- I bambini “facili” esprimono le loro emozioni in modo moderato, senza eccessi; hanno un buon adattamento di fronte alle situazioni nuove; interagiscono molto con gli sguardi, con il sorriso e con i vocalizzi; tendono ad avvicinarsi con estrema facilità anche agli estranei oltre che alla mamma e al papà;
- i bambini “difficili” hanno invece comportamenti di “ritiro” di fronte a situazioni e stimoli nuovi; sono più introversi; tendono a giocare più spesso da soli e con i propri giochi; manifestano in genere emozioni più negative che positive; tendono a rifiutare di più, rispetto ai bambini “facili”, il contatto con gli altri; piangono di più e vocalizzano di meno;
- i bambini “lenti”, infine, hanno in parte comportamenti simili a quelli dei bambini “difficili” (per esempio, hanno manifestazioni più negative che positive e sono più propensi a isolarsi che a integrarsi con gli altri), ma soprattutto la loro peculiarità è quella di dare risposte tardive rispetto agli altri bambini: sono quindi piccoli che hanno bisogno di essere stimolati un po’ di più rispetto agli altri.