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Nelle prime settimane di vita, il rigurgito è un fenomeno molto comune, che riguarda la maggior parte dei lattanti, senza differenze fra quelli allattati al seno e quelli nutriti con il biberon. La mamma non deve, dunque, preoccuparsi e temere che ci sia qualcosa che non va. Solo se il neonato non cresce bene o se il disturbo è molto intenso può essere necessario l’intervento del pediatra. Se si usa il biberon si possono comunque adottare degli accorgimenti per evitare il problema.
Di che cosa si tratta
Per rigurgito si intende l’emissione di piccole quantità di latte indipendentemente dal pasto. Il rigurgito, infatti, può comparire subito dopo la poppata o anche dopo ore. In questo caso il latte si presenta cagliato perché in fase di avanzata digestione.
Controllare i fori della tettarella
Innanzitutto, per evitare il rigurgito, è necessario tenere il biberon ben inclinato così che la tettarella sia sempre piena di latte e il neonato non rischi di ingurgitare aria. Inoltre, occorre verificare che i fori della tettarella non siano né troppo stretti né troppo larghi, ma lascino passare il latte con regolarità.
Fare piccole pause durante la poppata
È consigliabile, poi, abituare il piccolo a fare delle pause durante la poppata: così si favorisce la digestione e si impedisce che il bebè mangi con troppa voracità. Basta staccarlo dal biberon per qualche secondo, due-tre volte per pasto.
Non sdraiare subito il piccolo
Dopo il pasto, meglio tenere il bimbo in posizione verticale: si può appoggiarlo con il viso sulla spalla, per favorire il ruttino e impedire il rigurgito. È bene, quindi, aspettare almeno una quindicina di minuti prima di cambiarlo o di metterlo a dormire nella culla.
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