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I maschietti sorridono molto più delle femmine, e per il 90 per cento dei neonati il primo sorriso compare a 2 mesi di vita. È quanto ha rivelato uno studio della London Birkbeck University, all’interno della quale è nato un Babylab per lo studio del “mistero” del sorriso del neonato, raccogliendo i dati provenienti da 1.400 genitori di altrettanti bimbi di 25 diverse nazioni e annotando i gesti e le parole che più facevano sorridere i bimbi. La maggior parte dei genitori riesce a strappare un sorriso ai bimbi facendoli divertire con facce e toni di voce dolci.
I maschi sono più allegri delle femmine
Il BabyLab dedicato al cervello e allo sviluppo cognitivo del neonato è stato finanziato e guidato da Caspar Addyman, un ex-banchiere ora psicologo, che ha creato un questionario dettagliato per i genitori, chiedendo anche l’invio di video e brevi relazioni su canzoni, gesti e parole che maggiormente provocavano il sorriso nel loro neonato a 2 mesi. Dal lavoro è emerso che i maschi sembrano essere più allegri, dato che i genitori hanno segnalato che i loro figli maschi ridono quasi 50 volte al giorno contro le 37 segnalate per le femminucce.
Il sorriso come strumento sociale
Il laboratorio è nato con l’obiettivo di studiare il sorriso come strumento sociale all’interno della famiglia. I bambini, infatti, hanno il potere di far fare agli adulti cose apparentemente sciocche che però sono importanti per un armonico clima familiare; Addyman sta catalogando i diversi tipi di contatto che generano una reazione di felicità nel bambino. Il contatto fisico durante il bagnetto è una fonte di stimolazione nervosa che in maniera involontaria induce nel neonato la risata già a 2 mesi. Un altro esempio è il solletico. Ciò che ha sorpreso Addyman è la testimonianza, condivisa da più genitori, che basta “mimare” il gesto del solletico per avere una risposta. In ogni caso per il bambino la cosa che conta maggiormente è la presenza del genitore, qualunque cosa egli faccia.