Se l’allattamento al seno (o con formula) è ben avviato e non sono comparsi disturbi o problemi particolari, segnalati dalla mamma, la visita del secondo mese dal pediatra serve in genere da controllo della crescita e della maturazione neurologica del bambino.
È questo, infatti, il periodo che coincide con il massimo aumento della lunghezza (facilmente osservabile dalla mamma quando si accorge che tutine, magliette e altri indumenti, a vista d’occhio, sono diventati già piccoli) e del peso, che poi tendono a rallentare verso il terzo mese.
Il pediatra verifica la presenza dei riflessi arcaici, come per esempio quello della prensione, che intorno a quest’epoca incominciano ad attenuarsi e a essere progressivamente “sostituiti” da azioni sempre più volontarie.
Un altro aspetto molto importante che il pediatra valuta nel corso della visita è la reattività agli stimoli: a due mesi, infatti, le risposte del lattante alla luce, ai suoni e al contatto fisico, per quanto ancora istintive, diventano un po’ più strutturate: per esempio, un rumore forte e improvviso attira immediatamente l’attenzione del piccolo.