L’acetone è una frequente complicazione della febbre. Si manifesta con un caratteristico alito “agliaceo” e con la presenza di un gruppo di sostanze (chetoni o corpi chetonici) nelle urine. La formazione di corpi chetonici avviene normalmente ma aumenta in particolari condizioni, come la febbre, quando, per far fronte alle maggiori richieste caloriche, l’organismo mobilita tutte le sue risorse energetiche, primi fra tutti gli zuccheri. Quando però essi non sono più sufficienti, al loro posto vengono bruciati i grassi, introdotti con gli alimenti o prelevati dal tessuto adiposo: i corpi chetonici sono gli ultimi prodotti di trasformazione dei grassi e vengono eliminati in parte con la respirazione (da cui il caratteristico odore dell’alito), in parte attraverso le urine. L’acetone può inoltre favorire la comparsa di episodi di vomito e dar luogo a dolori addominali.
Che cosa fare
La soluzione più efficace consiste in un’alimentazione corretta, che in caso di febbre dia più spazio agli zuccheri e riduca i grassi. In caso di acetone, si può ricorrere, dietro consiglio del pediatra, a diversi preparati, sia per bocca sia in supposta.
Cadute
Un evento classico e molto frequente è quello del bambino che, malgrado la più scrupolosa attenzione dei genitori, cade a testa in giù dal lettone oppure dal divano, in un piccolo momento di distrazione della mamma o del papà. Ov-via-mente sarebbe bene evitare l’esperienza, ma è bene sapere che un dislivello di 30-40 centimetri raramente è pericoloso: occorre quindi evitare il panico, in quanto fino a tre anni le ossa dei bambini sono molto elastiche e assorbono bene il contraccolpo. Il pianto è una reazione istintiva e del tutto normale e la formazione di un piccolo bernoccolo è quasi la regola.
Che cosa fare
Innanzitutto è importante rassicurare con parole dolci il bambino (che percepisce molto l’ansia della mamma), osservando accuratamente l’area interessata (di solito la fronte) e memorizzando la dinamica della caduta, in modo da poterlo riferire al pediatra. Per attenuare il gonfiore e l’arrossamento, applicare un cubetto di ghiaccio o una busta di ghiaccio sintetico. In caso di ferita aperta e sanguinante, invece, è necessario fare una medicazione. Rivolgersi subito al pediatra o al Pronto soccorso in caso di caduta da altezze più elevate o se, a distanza di qualche ora, il piccolo si presenta più assopito, meno vivace del solito e poco reattivo agli stimoli.
Aderenze genitali
Le aderenze (chiamate in termini medici “sinechie”) delle piccole labbra (parte dei genitali esterni nelle bimbe) rappresentano un’eventualità molto più frequente di quanto si creda e spesso non vengono tempestivamente riconosciute. Le manifestazioni del problema sono inconfondibili: le piccole labbra improvvisamente incominciano a unirsi, come i lembi di una ferita. Il processo non è doloroso ma, se non si interviene subito, possono emergere difficoltà nella minzione, cioè nell’atto di fare pipì. La cura si basa sull’impiego locale (di solito per 1-2 settimane) di una crema a base di estrogeni, che sono efficaci nel contrastare il processo di fusione delle piccole labbra. Spesso è necessario qualche ulteriore ciclo di applicazione perché potrebbe presentarsi una ricaduta. Solo raramente si deve ricorrere all’operazione.