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I primi giorni a casa dopo il rientro dall’ospedale rappresentano un momento particolarmente delicato. Le necessità, a volte pressanti, del piccolo richiedono infatti di essere soddisfatte dagli adulti di riferimento in modo efficace e rapido. Le prime cure al neonato, dalla medicazione del moncone al bagnetto, dal cambio del pannolino all’igiene del naso e delle orecchie, sono operazioni semplici che presto diventano automatiche ma che all’inizio possono generare ansia e preoccupazione nei neogenitori.
E’ importante quindi che gli adulti sappiano come muoversi, in sicurezza soprattutto, conoscano tempi e modi con cui procedere ma anche i prodotti giusti da usare così che le prime cure al neonato vengano soddisfatte non solo al meglio ma anche in un clima disteso di cui beneficiano sia il piccolo che i genitori.
Cosa fare quando si rientra a casa
Finchè il neonato resta in ospedale o in clinica, i genitori, per quanto coinvolti nelle prime cure, si sentono comunque tranquilli dal momento che hanno precise figure di riferimento che possono farsi carico del piccolo e delle sue esigenze.
Diverso il discorso quando si rientra a casa: da quel momento in poi le prime cure al neonato sono affidate in toto a mamma e papà che, soprattutto se si trovano alla prima esperienza, possono essere presi da dubbi, preoccupazioni e ansie. Questo fa sicuramente parte di quel graduale processo di adattamento al nuovo quadro familiare: è molto comune avere timore di non riuscire a soddisfare al meglio le esigenze del neonato ma è importante fare in modo che questi sentimenti non diventino dominanti e penalizzanti per la creazione di un solido legame tra il genitore e il piccolo.
Ecco perché se da un lato è importante organizzarsi per tempo, prima che il piccolo nasca in modo da avere tutto quello che serve per le prime cure al neonato, dall’altro è basilare non avere il timore di chiedere consiglio e supporto a figure professionali come l’ostetrica e la puericultrice ma anche a nonni, parenti e amici in modo da condividere non tanto il carico di attenzioni a cui rispondere quanto le ansie e le preoccupazioni.
Questo è importante perché si possa procedere nelle prime cure al neonato in piena sicurezza per il piccolo e con la certezza di poter soddisfare a pieno le sue esigenze, instaurando un clima sereno che è fondamentale per il benessere familiare e per favorire il legame tra il piccolo e le figure di accudimento.
Cura del neonato da 0-3 mesi
Alla domanda di cosa abbia necessità un neonato nelle prime settimane di vita si potrebbe rispondere semplicemente di tutto. Questo può mettere sicuramente ansia ma una buona organizzazione permette di affrontare i bisogni del piccolo con efficacia e in piena sicurezza. Accanto alla routine alimentare e a quella del sonno, che necessitano di essere impostate nei primi giorni di vita del piccolo, le prime cure al neonato si articolano in alcune attenzioni precise:
- la medicazione del moncone
- il cambio del pannolino e la cura di eventuali arrossamenti che possono interessare l’area intima
- l’igiene quotidiana e periodica con il bagnetto, il taglio delle unghie, la pulizia del naso e delle orecchie
Non vanno trascurati nel piano delle prime cure al neonato gli appuntamenti con il pediatra per monitorare la crescita e lo stato di salute del piccolo.
Muco del neonato: come aiutarlo
Un accumulo di muco nel naso può ostacolare la respirazione e rendere il neonato irritabile disturbando i pasti e il sonno. E’ buona regola quindi mantenere sempre ben pulito il nasino con l’instillazione di due, tre gocce di soluzione salina (soluzione fisiologica reperibile in fialette in farmacia e nei negozi per bambini) preferibilmente 15-20 minuti prima dei pasti e della nanna.
La pulizia del naso con la soluzione salina può essere fatta tutti i giorni in funzione preventiva, anche più volte al giorno se il neonato ha il nasino chiuso. Non è consigliabile invece usare gli aspiratori per il muco che possono creare un trauma alle mucose, oltre a non essere particolarmente efficaci.
La medicazione del moncone
Il primo elemento che deve tranquillizzare mamma e papà è che il neonato non sente male quando gli si tocca il moncone del cordone ombelicale: se il piccolo piange è solo perché ha freddo o non ha voglia di essere toccato. Nel primo mese del neonato, quindi, la pulizia quotidiana può essere fatta in tutta tranquillità, due o tre volte al giorno e comunque ogni volta che il bambino si sporca o si bagna.
La cosa importante, infatti, è che il moncone rimanga sempre pulito e asciutto per favorire il processo di essiccamento. Dopo avere lavato accuratamente le mani, si può procedere a pulire l’area attorno al moncone con una spugnetta umida e un detergente delicato, senza mai strofinare. I disinfettanti non servono perché tendono a ritardare il processo di guarigione dell’area. I passi successivi sono importanti: il moncone va asciugato bene con una garza sterile e avvolto in un’altra garza facendo attenzione a non comprimerlo troppo e fissando il tutto con una retina in garza.
Quando rivolgersi al pediatra
Al momento di medicare il moncone è importante fare attenzione che non si presentino alcune condizioni che segnalano la presenza di un’infezione e che richiedono l’intervento del pediatra:
- arrossamenti e rigonfiamenti sulla pelle intorno all’ombelico: potrebbe trattarsi di un’infiammazione che va comunque adeguatamente trattata
- secrezioni giallastre e purulente alla base del moncone: è in atto un’infezione che deve essere curata in maniera appropriata
- rigonfiamento dell’ombelico che tende ad aumentare quando il neonato piange, fa uno sforzo o tossisce: ci potrebbe essere il sospetto di un’ernia ombelicale
- ritardo nel distacco del moncone ombelicale oltre le quattro settimane dalla nascita del piccolo
- una cicatrice che dopo la caduta resta umida, con muco, sangue e una lieve escrescenza: può trattarsi di granuloma ombelicale, ossia di un’eccessiva presenza di tessuto cicatriziale.
Il cambio del pannolino
La prima regola importante da rispettare è cambiare il pannolino di frequente, a ogni poppata, prima o dopo secondo le preferenze del piccolo e comunque ogni volta ogni volta che il bebè si sporca. Se la delicata pelle del neonato resta troppo a lungo a contatto con umidità e feci può reagire con una dermatite, la cosiddetta dermatite da pannolino, una fastidiosa eruzione cutanea rossa e gonfia intorno ai genitali, sul sederino e sulle cosce che necessita di essere curata con le attenzioni precise, chiedendo il supporto del pediatra. Dal momento che l’umidità non reca disturbo alla maggior parte dei piccoli è inutile aspettarsi un pianto o un segno di disagio da parte del neonato: meglio controllare almeno ogni due ore con un dito per verificare se il pannolino è bagnato o sporco e procedere a cambiarlo.
Il neonato va sempre cambiato sul fasciatoio oppure su qualsiasi altra superficie piatta coperta da un telo apposito ad azione assorbente oppure da un asciugamano morbido. Per la sicurezza del piccolo è basilare preparare sempre tutto prima del cambio in modo da avere a portata di mano quello che serve e non lasciare solo il bebè neppure per un attimo perché potrebbe cadere e farsi male.
Il bagnetto
Il primo bagnetto al neonato si può fare anche quando il moncone non è ancora caduto avendo una particolare attenzione ad asciugare con cura la parte. La maggior parte dei genitori preferisce però aspettare la caduta del moncone per immergere il piccolo nella vaschetta, limitandosi a lavarlo “a pezzi”, con una spugna e un detergente per bebè, quando ancora il moncone è presente. Le buone regole da rispettare:
- usare solo le apposite vaschette in materiale plastico: sono più comode sia per il piccolo sia per la mamma e possono essere lavate e disinfettate con facilità per garantire il massimo dell’igiene e della sicurezza.
- regolare la temperatura dell’acqua attorno ai 35-37° da misurare con l’apposito termometro da bagno: se necessario si può anche riscaldare l’ambiente perché il piccolo non prenda freddo.
- immergere il bebè nell’acqua sostenendo sempre con una mano il collo e la testa del piccolo, poiché non è ancora in grado di farlo da solo. Con l’altra mano si può lavare il pancino, i piedini e le gambine. Con una spugna morbidissima, meglio se naturale, imbevuta di acqua e detergente, si massaggia con delicatezza la testa facendo attenzione a non far colare l’acqua negli occhi. Per ultimo si può girare il piccolo, facendogli appoggiare il pancino sul proprio avambraccio e con l’altra mano lavargli la schiena.
- non prolungare l’immersione oltre i cinque minuti, massimo dieci se il neonato gradisce, per evitare che la sua pelle fragile si impoverisca eccessivamente e reagisca arrossandosi e irritandosi.
Non esiste un momento migliore per fare il bagnetto: osservando le reazioni del neonato si può decidere quale sia quello in cui preferisce essere lavato, tenendo conto che un bagnetto fatto di sera aiuta il piccolo a rilassarsi e a dormire sereno. Alla stessa stregua non esiste una frequenza ideale per il bagnetto: può essere fatto anche tutti i giorni se il bebè lo gradisce oppure un paio di volte la settimana se il neonato mostra segni di disagio che vanno comunque interpretati cercando di capire da cosa provengano. Possono infastidirlo infatti la temperatura dell’acqua o dell’ambiente, l’ora in cui si decide di immergerlo: procedere per tentativi può aiutare a trovare il ritmo e il momento giusto per l’igiene del piccolo.
La pulizia delle orecchie
Tra le prime cure del neonato va presa in considerazione anche la pulizia delle orecchie che va eseguita con particolare attenzione e delicatezza. Il bastoncino cotonato, imbevuto di una soluzione detergente diluita o semplicemente di acqua tiepida, va passato nelle pieghe del padiglione auricolare con una minima pressione, mai nel condotto uditivo. La parte terminale del condotto uditivo va, invece, pulita con un batuffolo di cotone inumidito e poi risciacquata con acqua tiepida. Il cerume (la sostanza che si accumula nell’orecchio) può essere eliminato con gli opportuni preparati in commercio (soluzioni o gocce da introdurre nel canale auricolare o preparati in grado di sciogliere il cerume) facendo attenzione ad asciugare sempre bene il padiglione auricolare al termine di qualsiasi operazione di pulizia.
Tagliare le unghie
Andrebbero sempre tenute corte per evitare che il piccolo si graffi. Per l’operazione serve l’apposita forbicina con le punte arrotondate. Il taglio deve essere diritto e deciso (non devono rimanere punte o residui di unghia), appena sopra il letto ungueale; è bene praticare questa operazione quando il bambino è tranquillo, per esempio dopo una poppata o quando dorme. Per evitare errori e al tempo stesso facilitare il taglio delle unghie è consigliabile prendere un dito alla volta tenendolo ben fermo tra il pollice e l’indice.
Prodotti migliori per l’igiene
La pelle del neonato è particolarmente fragile, perché poco protetta, soggetta alla disidratazione e facile a irritarsi e arrossarsi. Qualsiasi prodotto che si utilizzi per la pulizia, il bagnetto, il cambio del pannolino è bene che venga scelto quindi tra quelli specifici per bebè.
Si tratta infatti di formulazioni, dai bagnoschiuma alle salviettine, dai detergenti alle paste protettive, messi a punto in modo da rispettare la fragilità di una cute che non ha ancora sviluppato difese contro le aggressioni esterne e che può reagire quindi a prodotti non adatti impoverendosi ancora di più, con un maggior rischio di irritazioni.
I prodotti per bebè hanno formule ultra-delicate che escludono ingredienti potenzialmente irritanti, hanno un pH fisiologico che rispetta quello naturale della cute, non bruciano gli occhi nel caso di detergenti e shampoo e hanno profumazioni studiate per regalare una piacevole sensazione di relax al piccolo. E’ bene quindi rivolgersi per gli acquisti alle farmacie e ai negozi specializzati per bebè tenendo sempre presente che non sono mai da usare per i neonati i prodotti per l’igiene degli adulti, anche se delicati.
Il beauty-case del neonato
Per facilitare i neogenitori nelle cure del primo mese del neonato è opportuno avere tutto l’occorrente a disposizione in un beauty-case a uso esclusivo del bebè. In realtà sarebbe meglio prepararne un paio, uno che contenga tutti i prodotti per l’igiene domestica, compresi quelli per il bagnetto, e un secondo più piccolo solo con l’occorrente per il cambio, incluso un paio di pannolini, se si prevede di effettuare questa operazione anche fuori casa.
Ideale è portare con sé anche una traversina assorbente da stendere sopra il fasciatoio che ormai si trova a disposizione in molti luoghi pubblici.
In breve
Dal cambio del pannolino al bagnetto fino alla pulizia del nasino, le prime cure al neonato, appena rientrati dall’ospedale, richiedono da parte dei genitori precisione e puntualità. Possono generare dubbi e preoccupazioni all’inizio per poi diventare automatiche. Importante è fare sempre attenzione alla sicurezza, cercare di rispettare le esigenze del neonato e utilizzare esclusivamente prodotti adatti alla sua delicata cute.