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L’infezione delle vie urinarie nei bambini è una malattia molto comune. L’infezione delle vie urinarie nei bambini è uno dei problemi più frequenti, preceduta solo dai disturbi respiratori, e se non curata può dar luogo a varie conseguenze anche serie. Interessa soprattutto le femmine, ma non risparmia i maschietti.
Evitare danni ai reni
L’infezione delle vie urinarie nei bambini può essere di due tipi a seconda del tratto di apparato urinario coinvolto. Il disturbo si manifesta e si cura in modo diverso. In ogni caso, riconoscere e trattare tempestivamente un’infezione delle vie urinarie nei bambini è fondamentale soprattutto nei primi due anni di vita per evitare danni ai reni.
Le basse vie urinarie
Nell’80% dei casi il germe responsabile è l’Escherichia coli; seguono per frequenza Proteus, Klebsiella, Streptococco, Pseudomonas e Stafilococco. Nel neonato e nel bambino piccolo i sintomi più comuni sono: febbre non associata ad altri sintomi, scarsa crescita di peso, vomito, diarrea, dolori addominali e sonnolenza. Il bambino più grande, invece, può presentare bruciori urinari, minzioni frequenti, incontinenza diurna (spesso anche notturna). Le infezioni alle basse vie urinarie si curano in genere con un breve ciclo (3-5 giorni) di antibiotici per bocca.
Le alte vie urinarie
In questo caso l’infezione si manifesta di solito con febbre alta (accompagnata talvolta da brividi), dolore addominale o lombare (il bambino potrebbe sentire dolore alla pancia o alla schiena), stimolo frequente, dolore o bruciore a fare la pipì, che può emanare un cattivo odore. Le malattie più frequentemente associate sono le ostruzioni delle vie urinarie e il reflusso vescico-ureterale (cioè la risalita dell’urina dalla vescica negli ureteri, fino a raggiungere i reni). È importante intervenire al più presto: solo se curate subito (entro 48-72 ore dall’esordio dell’infezione), si possono evitare danni ai reni.
Gli esami utili
Il principale strumento per individuare l’infezione delle vie urinarie nei bambini resta l’urinocoltura, un esame di laboratorio eseguito su un campione di urina sterile. La presenza di germi dà luogo alla crescita di colonie batteriche dopo alcuni giorni. Si considera positivo, e quindi indice di infezione, un numero di oltre 10mila batteri per millilitro. In caso di infezioni determinate da malformazioni ostruttive alle vie urinarie, attualmente è anche possibile prevenirne la comparsa, intervenendo precocemente grazie all’utilizzo dell’ecografia prenatale. In ogni caso, non tutti i bambini alla prima infezione urinaria meritano un completo inquadramento diagnostico (ecografia, cistografia, scintigrafìa). I criteri di selezione degli esami devono, infatti, tener conto del tipo di infezione, del numero di episodi pregressi, dell’età, del sesso del paziente e dei sintomi associati.