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Il calo fisiologico del neonato spaventa spesso i neogenitori ma è un fenomeno che non indica assolutamente un malessere del bimbo. Nei primi giorni dopo la nascita, è normale che il piccolo perda peso: questo fenomeno, detto appunto calo fisiologico, è un passaggio per tutti i neonati.
Il colostro al posto del latte
Il calo fisiologico dipende da diversi fattori, che si sommano tra di loro nei primissimi giorni di vita. Innanzitutto vi è l’insufficiente apporto di sostanze nutritive nel passaggio dal nutrimento intrauterino all’allattamento. Nei primi giorni, quando non è ancora arrivata la montata lattea, la neomamma produce il colostro, una sostanza ricca di anticorpi e sostanze utili, ma non ancora così nutritivo come il latte materno vero e proprio.
Le prime evacuazioni
Alla diminuzione di peso contribuisce, inoltre, la perdita di liquidi attraverso l’urina e le prime feci, chiamate meconio. Nei primi giorni di vita, infatti, l’evacuazione non è compensata dall’assunzione di liquidi con il latte, che avviene in modo per lo più irregolare perché mamma e bimbo devono ancora “prendersi le misure”.
Il peso è monitorato
Il peso è uno dei valori più controllati nei primi giorni di vita e rientra nei normali controlli in ospedale. Il piccolo viene pesato quotidianamente, al mattino, nudo e privo di pannolino, e nella sua cartella sono annotate le evacuazioni (numero, entità e caratteristiche).
Entro il 10% del peso alla nascita
La perdita di peso inizia nelle prime 24 ore di vita e il valore minimo si registra dopo 3-4 giorni. Il calo di solito non supera il 10% del peso alla nascita: dopo questa fase, il peso inizia di nuovo a salire, raggiungendo valori tra 160 e 50 g la settimana.
Se è eccessivo
Quando il calo è superiore al 10% del peso alla nascita, i medici ne ricercano le cause. In genere è collegato a problemi temporanei relativi all’allattamento al seno e possono decidere di dare al bimbo un’aggiunta di latte formulato finché le poppate al seno non si stabilizzano.