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La maggior parte dei neogenitori si chiede quale sia il modo più corretto per tenere il neonato in braccio. Molti, infatti, temono di fargli male, per questo lo maneggiano con grande delicatezza. Alcuni arrivano addirittura a ridurre al minimo indispensabile i contatti, per evitare qualsiasi rischio. In realtà, si tratta di una “manovra” molto più facile di quanto sembri in apparenza.
Il bebè non è di porcellana
Il bambino è molto meno fragile di quanto si possa pensare: ha un corpo estremamente elastico e resistente. Basti pensare che il passaggio in un canale stretto come quello del parto non gli procura alcun danno. Per questo, mamma e papà non devono temere di fargli male quando lo sollevano e lo prendono in braccio. Ovviamente, è bene tenere il neonato in braccio prestando attenzione e usando molta delicatezza, ma non si tratta di un una bambola di porcellana. Solo se il parto è stato pretermine, il bambino deve essere manipolato con estrema cura, seguendo le indicazioni fornite dai medici e dalle ostetriche del reparto di maternità.
Sostenere schiena e testa
In definitiva, come bisogna tenere il neonato in braccio? La risposta non è univoca. Infatti, non esiste una posizione migliore in assoluto. Molte vanno bene. La cosa importante è sostenere la testa, perché il bebè non è in grado di tenerla sollevata, e la schiena, perché le fasce muscolari di questa zona sono ancora immature. Quando si prende in braccio un bambino, infatti, è essenziale tener conto dello sviluppo del suo tono muscolare e della sua capacità di sorreggere in modo autonomo le varie parti del corpo e di compiere determinati movimenti. Nei neonati testa e schiena sono zone delicate, che vanno protette.