Retinopatia del prematuro: utile un integratore?

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 30/03/2018 Aggiornato il 07/08/2018

La retinopatia del prematuro può avere effetti seri sulla vista, ma ora sembra che sia possibile prevenirla con un integratore a base di Omega-6. Come agisce

Retinopatia del prematuro: utile un integratore?

Quando i bimbi nascono molto prematuri può capitare che i vasi sanguigni della retina (parte dell’occhio) non siano completamente sviluppati. I piccoli possono perciò andare quindi incontro a retinopatia del prematuro, una malattia vascolare della retina che si presenta, in genere, in tutti e due gli occhi, anche se in gradi diversi, e può provocare deficit della vista o, nei casi peggiori, alla cecità, a causa del distacco della retina.

Conseguenza della prematurità

La retinopatia del prematuro è provocata dalla formazione di nuovi vasi sanguigni nella periferia retinica, conseguenti alla prematurità. L’ossigenoterapia cui sono sottoposti i prematuri, eventuali crisi di apnea, infezioni, trasfusioni e persistenza del dotto di Botallo aumentano il rischio. Il peso alla nascita è però il fattore di rischio più importante: i nati con peso inferiore a 1.250 grammi hanno un rischio elevato di sviluppare una forma medio-grave di retinopatia del prematuro.

Speranza da un nuovo studio

Uno studio svedese della Sahlgrenska Academy, che ha esaminato i livelli di circa 20 diversi acidi grassi nel sangue di 90 bambini nati prima di 28 settimane di gravidanza, apre però nuove speranze, indicando un chiaro legame tra retinopatia del prematuro e bassi livelli dell’acido arachidonico, un acido grasso misurato nel sangue dei bambini.

Preziosi Omega 6

Questo acido appartiene alla famiglia dei polinsaturi Omega-6 e, in gravidanza, sembra giocare un ruolo chiave come elemento di base per le membrane. La madre, infatti, fornisce al feto acido arachidonico, che si trova a un livello molto più basso nel suo stesso sangue rispetto ai livelli fetali: gli scienziati ipotizzano dunque la possibilità di somministrare ai bambini prematuri questo acido grasso come integratore a scopo preventivo.

Al via una nuova ricerca

L’ipotesi verrà ora testata in un nuovo studio che coinvolgerà 210 bambini in unità neonatali in tre città svedesi: Göteborg, Lund e Stoccolma. Ai piccoli verrà somministrato un integratore con una combinazione di DHA, un acido grasso polinsaturo Omega 3, importante anche per la costruzione di vasi sanguigni e tessuto nervoso, e acido arachidonico. Si attendono i risultati.
 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

l’allattamento al seno protegge i prematuri da importanti patologie come la retinopatia del prematuro.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti