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I bambini prematuri nati alla 22a settimana di gravidanza hanno maggiori probabilità di sopravvivenza di quanto stimato finora. È l’ipotesi di uno studio condotto all’università di Iowa (Stati Uniti), che ha dimostrato che un quarto dei bebè venuti al mondo alla 22a settimana di gestazione sopravvive se riceve trattamenti adeguati, come intubazione, ventilazione e sostanze per supportare la funzione polmonare.
Rianimarli: sì o no?
I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 5mila bambini prematuri e hanno scoperto che il 5% di quelli nati alla 22a settimana è sopravvissuto grazie al tempestivo intervento dei medici. In 78 casi in cui questi piccoli hanno ricevuto i trattamento, 18 sono riusciti a sopravvivere. Di questi, 11 hanno riportato però alcuni problemi di salute. Secondo gli autori, questo lavoro suggerirebbe di rivedere le attuali Linee guida, che raccomandano di non rianimare i bambini nati prima della 23a o 24a settimana di gestazione.
La situazione in Italia
In Italia, nel 2013 sono nati 514mila bambini, il 7% dei quali era prematuro. Di questi, circa l’1% aveva un peso inferiore a 1.500 grammi e il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi. La frequenza del parto pretermine è aumentata negli ultimi anni e tende ancora a crescere. Diverse le cause: stili di vita delle mamme, patologie della gravidanza (ipertensione, patologie alimentari, infezioni), aumento dell’età media delle gestanti e delle gravidanze medicalmente assistite. Tuttavia, i dati dicono che migliora notevolmente anche la sopravvivenza dei neonati. Ora questo studio ipotizza che anche i bambini nati alla 22a settimana di gravidanza hanno maggiori probabilità di sopravvivenza di quanto stimato finora.
I progressi della medicina
Nell’aumento della sopravvivenza dei neonati pretermine sono risultati fondamentali i progressi tecnologici come ventilazione meccanica, monitoraggi, nutrizione parenterale. Anche grazie alla disponibilità di questi trattamenti, i bambini nati alla 22a settimana di gravidanza hanno maggiori probabilità di sopravvivenza di quanto stimato finora.
Obiettivo: meno parti pretermine
Diminuire il numero dei nati pretermine è una delle grandi sfide sociali dei nostri tempi, così come curarli adeguatamente. Nonostante siano stati fatti progressi enormi nella gestione di questi bambini e le terapie intensive neonatali hanno raggiunto livelli di eccellenza, bisogna cercare di evitare i parti pretermine, evitando l’esposizione ai fattori di rischio.