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Si chiama Fortilat il nuovo prodotto a base di latte d’asina destinato alla nutrizione dei neonati prematuri ricoverati in terapia intensiva che sovente soffrono di intolleranze alimentari. Un’introduzione alimentare importante, considerato che il raggiungimento precoce di una completa alimentazione per bocca è uno degli obiettivi chiave nell’assistenza dei prematuri. Il risultato è il frutto dello studio condotto dalla Terapia Intensiva neonatale universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, in collaborazione con ricercatori dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Cnr di Torino.
In terapia intensiva
Attualmente la popolazione di neonati pretermine di peso molto basso (meno di 1500 grammi) e/o di età gestazionale di meno 32 settimane rappresenta la maggior parte dei neonati assistiti in terapia intensiva neonatale. In Italia, nascono circa 5mila bambini all’anno di peso molto basso, circa l’1% di tutti nati. Questa popolazione impegna la maggior parte delle risorse che vengono utilizzate nel campo sanitario nel periodo neonatale ed è responsabile del 60% della mortalità nel primo anno di vita e dell’80% delle conseguenze neuro-evolutive a distanza.
Latte fortificato
Nello studio i ricercatori hanno dimostrato come i segni di intolleranze alimentari e la necessità di sospensione dell’alimentazione in neonati prematuri siano più che dimezzati quando si utilizza il latte d’asina come fortificatore del latte umano. Questo prodotto infatti è il latte di mammifero più vicino come composizione al latte umano: da qui l’idea di utilizzarlo come integratore del latte materno anziché i prodotti a base di latte vaccino, fino a ora utilizzati nelle terapie intensive neonatali. Fornito da allevamenti piemontesi ed emiliani, viene fortificato con quantità extra di nutrienti.
Meno vomito e intolleranze
I risultati hanno mostrato che gli episodi di intolleranze alimentari erano 2.5 volte inferiori nei soggetti che assumevano il prodotto sperimentale a base di latte d’asina. In particolare, sono risultati ridotti gli episodi di vomito e di ristagno biliare, un fenomeno indice di malfunzionamento intestinale, caratterizzato da presenza di bile nello stomaco.