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La nascita di un bambino prima del termine della gravidanza comporta delle difficoltà per il neonato e rischi di complicazioni, specie se il parto è avvenuto molto prima del previsto. L’assistenza neonatale in ospedale e a casa permette, però, la crescita e lo sviluppo dei prematuri che poco a poco si mettono al passo dei piccoli coetanei nati a termine. La mortalità dei nati pretermine con peso inferiore a 1,5 chili si è ridotta di cinque volte negli ultimi quarant’anni grazie alla tempestività delle cure e i controlli dei primi tre anni.
Golden hour, la prima ora di vita
La prima ora di vita, la cosiddetta “golden hour”, e i giorni immediatamente successivi alla nascita sono fondamentali. Le cure in questo periodo sono importanti anche a lungo termine. I neonati a rischio devono essere assistiti, a seconda delle necessità, con rianimazione cardiorespiratoria, termoregolazione, terapia antibiotica e nutrizione parenterale.
Il follow up anche a casa
Se è fondamentale seguire il bimbo nelle prime ore di vita, altrettanto importante è sapere cosa fare dopo le dimissioni, nella fase “follow-up”. Certamente il bimbo, che condurrà una vita estremamente normale, in egual modo dei bimbi nati a termine, dovrà sottoporsi a maggiori controlli.
Controlli neuromotori
Ci si dovrà affidare a un pediatra o neonatologo che segua le fasi di crescita del bambino passo dopo passo e verifichi spesso la crescita in altezza, in peso e della circonferenza cranica del piccolo. Dovrà anche tenere sotto controllo la nutrizione (promuovendo quando possibile l’allattamento materno). Non devono mancare i controlli neurologici per il rischio maggiore per i bambini pretermine di deficit neuromotori e propensione ad autismo e problemi di relazione.