Prematuri: identificare prima i problemi di salute

Patrizia Masini A cura di Patrizia Masini Pubblicato il 04/01/2019 Aggiornato il 08/01/2019

Un nuovo strumento potrebbe aiutare a identificare precocemente i problemi di salute nei neonati prematuri, più soggetti a complicazioni

Prematuri: identificare prima i problemi di salute

Un nuovo strumento che misura l’elettricità nel cervello, può aiutare a scoprire in anticipo eventuali problemi di salute nei prematuri. Lo ha messo a punto un’équipe di scienziati australiani del Queensland Institute of Medical Research di Brisbane, con la collaborazione di colleghi svedesi e finlandesi.

Rischi di disturbi mentali e fisici

Le conseguenze più gravi per un bebè che nasce molto prima del termine sono un elevato rischio di disabilità mentale oltre a disturbi all’apparato respiratorio, immunitario e cardiocircolatorio. E più nasce prima, maggiore sarà il rischio.

Intervenire prima possibile

L’apparecchio creato da esperti neurologi è in grado di misurare l’elettricità nel cervello. Lo studio si è concentrato sull’analisi delle registrazioni dell’attività elettrica in neonati prematuri con un’età di gestazione tra 22 e 28 settimane. I risultati emersi mostrano che il cervello dei prematuri emette leggere scariche di attività elettrica in maniera apparentemente discontinua. Prima e dopo le scariche, il cervello è completamente quieto. Questo nuovo strumento consente un intervento tempestivo, che è cruciale per la salute di questi piccolissimi.

Fondamentali le prime 72 ore

Secondo i medici neonatali, infatti, i danni più gravi avvengono nelle prime 72 ore di vita. Ora sarà per fortuna possibile prevederli e prevenirli grazie a questo nuovo strumento. Le misurazioni effettuate nel cervello con questo apparecchio identificano già nelle prime 24 ore di vita eventi in corso, che altre tecniche non sono in grado di individuare. Una rilevazione tempestiva di potenziali problemi offre una guida fondamentale a chi opera in prima linea nelle unità di cura intensiva neonatale.

Dall’analisi del cervello, indicazioni pratiche

Qui i medici di questo reparto sono spesso chiamati a prendere decisioni delicate riguardo alle opzioni di trattamento migliori da effettuare subito dopo la nascita prematura di un bambino. Sfruttando tecniche sviluppate in fisica, i ricercatori hanno scoperto in questi singolari terremoti elettrici che avvengono nel cervello del bebè modelli di attività nascosti. In seguito a verifiche statistiche e analisi di dati, gli ingegneri biomedici hanno potuto dimostrare che questi modelli prevengono le complicazioni in nascite molto premature. Tutto questo è stato possibile grazie all’interazione di diverse discipline scientifiche che normalmente non interagiscono tra di loro: medicina, fisiologia, fisica e matematica.

 

 
 
 

In breve

 

SEMPRE PIÙ PREMATURI

Si definisce prematuro un bambino che nasce prima delle 37 settimane compiute. Oggi si tratta di un fenomeno in crescita per diversi motivi: età più avanzata della futura mamma, patologie della gravidanza (ipertensione, preeclamsia o gestosi, diabete, infezioni vaginali) e gravidanze a rischio (anomalie anatomiche dell’utero, gemellarità spesso per fecondazione assistita).

 

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