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Per i neonati prematuri il contatto con la mamma è fondamentale. Secondo uno studio condotto in Israele, la vicinanza della madre, la sua voce, le carezze e perfino il battito cardiaco offrono ai neonati pretermine non solo benefici immediati (una ripresa più rapida, con minori complicanze), ma vantaggi anche a lungo termine (migliore risposta neuroendocrina allo stress, migliore funzionamento del sistema nervoso autonomo e maggiore controllo cognitivo nei successivi 10 anni).
Prolungare il contatto
La termoculla, però, ossia il dispositivo in cui vengono posizionati i bebè prematuri per completare il loro sviluppo, impedisce, anche per diverso tempo, il legame fisico tra madre e figlio o, nei casi migliori, lo limita a un’ora al giorno, rallentando i tempi di ripresa del piccolo. Come mantenere tale contatto, preservando al tempo stesso il bambino dai rischi di eventuali infezioni?
Un cuscino molto speciale
L’ospedale S. Bortolo di Vicenza è stato il primo in Italia e il terzo al mondo, dopo quelli di Santiago del Cile e di Eindhoven in Olanda, ad aver inserito nella prassi ospedaliera un cuscino speciale high tech che consente ai bambini prematuri di essere assistiti, percependo il battito cardiaco e il respiro della mamma, ricreando quindi la sensazione di essere sempre a contatto diretto con lei.
Come funziona
Il cuscino speciale per i prematuri si chiama BabyBe ed è stato ideato da un neonatologo cileno, su un progetto dell’equipe medica della patologia neonatale di Vicenza: si tratta uno speciale cuscino in softgel che, avvicinato al ventre della madre, riconosce il battito cardiaco e il movimento del torace e li trasforma in segnali che vengono inviati via wireless al cuscino posto nella culla termica, dove è adagiato il piccolo, trasferendogli così la sensazione di vicinanza fisica alla madre. Anche la voce materna può essere trasmessa attraverso un dispositivo sonoro esterno.