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Un dispositivo medico in grado di valutare il dolore nel neonato e altri parametri vitali del piccolo, anche prematuro: ideato, progettato e realizzato all’ospedale Mauriziano di Torino grazie alla collaborazione tra pediatri, ingegneri, statistici ed epidemiologi, il nuovo dispositivo è automatico e non invasivo e potrebbe rivelarsi molto utile soprattutto per i bimbi nati prima del termine e ricoverati in terapia intensiva, spesso sottoposti a procedure invasive e dolorose.
Difficile da valutare
Come spiegano i ricercatori, “riconoscere e trattare adeguatamente il dolore nel neonato è necessario non solo per motivi etici o legislativi, ma anche perché è stato dimostrato che il dolore ripetitivo in una fase precoce dello sviluppo del sistema nervoso può comportare effetti dannosi sia a breve sia a lungo termine. I neonati, soprattutto se nati prima del termine e ricoverati in terapia intensiva, sono sottoposti spesso a procedure dolorose. E la loro incapacità di comunicare verbalmente rende difficile valutare l’entità del dolore”.
Come funziona il dispositivo
Il funzionamento del dispositivo si basa sull’analisi della mimica facciale del bimbo rilevata da una telecamera e sulla contemporanea misurazione della saturazione di ossigeno e della frequenza sia cardiaca sia respiratoria.
La percezione del neonato
Indagare sulla percezione del dolore nel neonato è importante soprattutto alla luce di un recente studio secondo cui, contrariamente a quanto ritenuto finora, i neonati percepiscono il dolore prima e più intensamente degli adulti. La ricerca condotta da un gruppo di studiosi della Oxford University (Regno Unito) e pubblicata sulla rivista medica eLife ha infatti smentito, risonanze magnetiche alla mano, la credenza secondo cui le strutture cerebrali dei neonati siano troppo immature per avvertire davvero il dolore.