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In Italia ogni anno 50mila neonati, quasi uno su 10, nascono prima della 37a settimana. Negli ultimi 20 anni le nascite di bambini prematuri sono in aumento e questi neonati rischiano di sviluppare alcune malattie poiché parte dello sviluppo avviene fuori dall’utero. I bambini prematuri in Italia rappresentano oltre il 7% delle nascite totali, mentre quelli che nascono tra le 23 e le 28 settimane sono l’1%: sono loro quelli esposti alle patologie più serie.
Chi rischia di più
Il parto prematuro può avvenire in ogni gravidanza, ma alcune categorie di donne sono più a rischio: coloro che hanno avuto in passato un parto prematuro, con problemi all’utero o in attesa di gemelli. Il consumo di alcol o droghe, lo stress e l’esposizione a sostanze inquinanti possono aumentare la probabilità di un parto pretermine.
Assistenza a 360 gradi
Il servizio di follow-up (ovvero i controlli regolari e sistematici) deve contare su un lavoro multidisciplinare che vede il coinvolgimento e il confronto di medici diversi. Dal neonatologo al neuropsichiatra infantile, dal fisiatra allo psicologo, al fisioterapista, all’oculista e al neurochirurgo. Tra i rischi cui vanno incontro i bambini prematuri ci sono i disturbi di linguaggio e dell’apprendimento, che possono essere prevenuti con la presenza di un logopedista integrato nell’équipe della terapia intensiva. È anche fondamentale la figura del pediatra di famiglia: conoscendo la storia del bambino, è in grado di monitorare la comparsa di sintomi sia a livello motorio sia a livello neurologico, indicare e coordinare i vari specialisti da consultare.
Sostegno a mamma e papà
Fondamentale il sostegno psicologico ai genitori: all’inizio molti tendono a sentirsi colpevoli. Per questo i reparti di terapia intensiva non devono farsi carico solo del bambino, ma anche di tutta la famiglia. Utilissime anche le associazioni formate da genitori di bambini prematuri come Cicogna frettolosa, che opera all’ospedale Fatebenefratelli di Roma, e Genitin Onlus, che supporta le famiglie dei bambini prematuri partendo dal Policlinico Gemelli di Roma. A Padova, invece, è attiva l’Associazione Pulcino, che opera nei reparti di terapia intensiva neonatale.