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Il sostegno ai vaccini arriva ormai dalle principali società scientifiche, italiane e straniere, come la Siti, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, che ha creato un sito apposito. Anche la Sipps, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale, ritorna sul discorso vaccini per sciogliere i dubbi dei genitori e invitare a far vaccinare i propri figli senza indugi.
Uno strumento fondamentale di prevenzione
“Le vaccinazioni rappresentano uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della sanità pubblica per la prevenzione delle malattie infettive – sottolinea Gianni Bona, direttore della Clinica pediatrica dell’università del Piemonte Orientale presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità di Novara e vicepresidente Sipps – e con l’eccezione della potabilizzazione dell’acqua, nessun trattamento ha permesso una riduzione della mortalità così significativa. Grazie ai vaccini, infatti, si sono raggiunti risultati fondamentali come la scomparsa del vaiolo dal 1980 o l’eradicazione della poliomielite nella regione europea dell’OMS dal 2002”.
In Europa ancora casi di infezioni evitabili
I vaccini hanno certamente cambiato la storia degli ultimi 200 anni della medicina, tuttavia a livello europeo, ancora oggi, gravi casi di infezioni prevenibili continuano a manifestarsi. Ne è un esempio l’epidemia di morbillo verificatasi recentemente nell’area della città di Swansea, una contea del Galles meridionale, per la quale le autorità sanitarie inglesi hanno dovuto predisporre un piano di emergenza. Nel corso del tempo si era ridotta la protezione di massa proprio nelle fasce d’età più a rischio a causa delle paure, ampiamente diffuse e successivamente dimostrate infondate, circa un presunto legame tra il vaccino e il rischio di autismo.
Troppa disinformazione
“I gravi avvenimenti accaduti in Galles – osserva Piercarlo Salari, pediatra componente della Sipps – ci inducono a inevitabili riflessioni: da un lato è necessario informare costantemente i genitori sulle possibili conseguenze e complicazioni di infezioni come il morbillo, per le quali è inaccettabile oggi dover assistere ancora a casi gravemente invalidanti se non addirittura fatali; dall’altro, non bisogna sottovalutare l’impatto che informazioni scientificamente non autorevoli e opportunamente strumentalizzate possono avere sui genitori, instillando in loro dubbi, timori e preconcetti nei confronti delle vaccinazioni e ostacolando il raggiungimento dell’eradicazione degli agenti patogeni, obiettivo finale a cui guardano le istituzioni sanitarie”.