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È la malattia della pelle a oggi più diffusa nei bambini. I casi di dermatite atopica, infatti, sono più che raddoppiati negli ultimi 30 anni e addirittura triplicati nelle zone ad alto tasso di industrializzazione. Impossibile non pensare allo smog come elemento scatenante. Ma si è scoperto che anche la dieta ha il suo ruolo. Le ultime novità sulla dermatite atopica sono emerse nel corso del convegno internazionale “L’eccellenza incontra l’eccellenza” organizzato dalla Fimp, Federazione italiana medici pediatri.
Famigliarità alla base
La dermatite atopica “è provocata soprattutto da fattori genetici – spiega Giuseppe Mele, presidente Fimp -. Questo significa che se un genitore ha una manifestazione atopica, nel 60% dei casi potrà esserne affetto anche il figlio, percentuale che aumenta fino all’80% se entrambi i genitori hanno la patologia. In una famiglia non atopica la probabilità che ne venga colpito il bambino è, invece, di circa il 20%”.
Responsabile anche lo smog
L’inquinamento fa male a tutti ma in particolare ai bambini, soprattutto fino ai 5 anni. Questo dipende dal metabolismo ancora immaturo dei piccoli, che è meno in grado di detossificare ed espellere le sostanze chimiche negative, ma anche dal fatto che subiscono una maggiore esposizione ai danni ambientali per unità di peso corporeo (i bambini in proporzione bevono più acqua, utilizzano più alimenti degli adulti e hanno una frequenza respiratoria maggiore con un più elevato scambio di gas).
Attenzione alle cure
I genitori non possono cambiare l’ambiente dove vive il proprio bimbo, questo è ovvio, ma possono agire su tutto il resto. Innanzitutto seguendo attentamente le cure date dai pediatri o dai dermatologi, il che significa applicare al bimbo sempre, senza mai dimenticarsi, le creme emollienti per contrastare la secchezza cutanea che preannuncia la dermatite atopica e i prodotti antinfiammatori nella fase acuta della malattia.
Si previene a tavola
L’alimentazione è fondamentale per combattere la dermatite atopica. E questo è un fattore troppo spesso sottovalutato. Secondo gli esperti, invece, l’ideale è “un’alimentazione ricca di frutta e verdure (per assumere vitamine e minerali), pesce, grassi di origine vegetale, fibre e cereali, arricchita da un buon apporto di acqua e da un limitato consumo di bevande zuccherate e cibi troppo raffinati: questa dieta diventa particolarmente importante in inverno, quando la pelle è privata dei benefici del sole e la dieta è più ricca di carboidrati e grassi.