Il mughetto consiste in un’infezione della bocca piuttosto comune nel neonato. È provocata da un fungo, la Candida albicans, che è anche all’origine di numerose infezioni dell’apparato genitale femminile. Questo microrganismo, di norma presente sulla pelle e sulle mucose (le membrane che rivestono le cavità interne), può diventare aggressivo sia nei primi 6 mesi di vita del bambino (a causa dell’immaturità del suo sistema immunitario) sia in seguito in presenza di altri disturbi che riducono l’efficacia delle difese naturali.
Il mughetto si manifesta con chiazze bianco-giallastre, simili a residui di latte, all’interno di guance e labbra e, in alcuni casi, su gengive e palato. Solo in rari casi queste macchioline si estendono, formando un’unica patina biancastra all’interno delle guance e sulla lingua, dando fastidio al bebè durante la poppata. L’infezione può anche diffondersi alla gola, infiammandola e provocando dolore quando il bebè deglutisce.
Se si interviene tempestivamente, per curare il mughetto è in genere sufficiente applicare all’area colpita una medicazione a base di acqua e bicarbonato. Ecco come procedere:
- diluire un cucchiaino di bicarbonato in un litro d’acqua bollita e fatta raffreddare;
- passare con delicatezza sulle aree colpite una garza sterile impregnata di questa soluzione;
- ripetere l’operazione 3-4 volte al giorno.
Se i sintomi dell’infezione non si riducono nel giro di 48 ore, il pediatra può prescrivere un farmaco antimicotico (specifico contro i funghi) che risolve il disturbo nel giro di qualche giorno.
La Candida albicans può colpire anche l’area genitale, in particolare se è presente il cosiddetto eritema o dermatite da pannolino (disturbo quasi sempre provocato da un persistente contatto della cute del sederino con la pipì o le feci), in quanto la pelle danneggiata costituisce un terreno favorevole alla proliferazione del fungo. In questo caso, l’infezione provoca un intenso arrossamento della pelle (rosso vivo) e la comparsa di rilievi ruvidi dal colore biancastro. La cura viene indicata dal pediatra caso per caso.