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Secondo uno studio britannico dell’università Newcastle upon Tyne e dell’università di Stirling (Scozia), pubblicato su “Physiology & Behavior”, durante i nove mesi della gravidanza i cambiamenti psicologici avvengono nella madre ma anche nel padre. E dopo il parto sarebbe anche l’odore della neomamma a fare da collante tra il papà e il bebè.
Una questione di naso
Le giovani mamme emettono un odore particolare, dovuto agli ormoni, che aiuterebbe i neopadri a legarsi al bambino. Sono questi i risultati dell’indagine che si è occupata delle variazioni ormonali che potrebbero giocare un ruolo rilevante per quanto riguarda l’accudimento del piccolo, aumentandone così le possibilità di sopravvivenza. Per arrivare a queste conclusioni sono stati prelevati campioni di sudore da donne tra i 17 e i 33 anni che avevano appena partorito e campioni di donne della stessa età che non avevano figli. Gli scienziati hanno testato l’effetto su 91 uomini tra i 19 e i 44 anni, facendo inalare l’odore per circa 10 minuti. Prima e dopo il test, i volontari hanno risposto a questionari e sono stati invitati a guardare foto di volti di uomini, donne e bebè. Si è osservato così che gli uomini esposti all’odore della neomamma passavano più tempo a guardare le foto di bebè. Secondo gli autori dello studio i risultati hanno evidenziato una prima indicazione positiva riguardo l’ipotesi che l’esposizione anche breve all’odore della neomamma è sufficiente per indurre cambiamenti psicologici e comportamentali legati alla cura dei bebè.
Cambiamenti anche nei padri
L’antropologa Anna Machin, che studia la paternità umana all’Università di Oxford, ha spiegato che diventare padre è un fenomeno biologico come diventare madre. Ci sono, infatti, cambiamenti ormonali anche nei padri: i livelli di testosterone negli uomini si abbassano subito prima o subito dopo la nascita del primo figlio. Lo conferma anche uno studio che ha preso in esame 624 uomini single e senza figli analizzandone i livelli di testosterone: 465 di loro sono diventati padri durante i 5 anni dello studio, e hanno mostrato un calo dei livelli di testosterone del 34% in media rispetto a coloro che sono rimasti single o comunque non hanno avuto figli. Altri studi hanno evidenziato come, a fronte di una diminuzione del testosterone, aumentino gli ormoni che aiutano a creare un legame, come ossitocina e dopamina.