Guance rosse nel neonato: le cause e come trattarle

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 14/04/2025 Aggiornato il 14/04/2025

Non si tratta di un segnale preoccupante, ma va comunque monitorato con attenzione soprattutto se è accompagnato da altri sintomi, in particolare febbre, irritabilità e inappetenza.

Guance rosse nel neonato: le cause e come trattarle

Le guance rosse in un neonato si presentano con una certa frequenza. Possono essere legate a varie cause che è importante cercare di verificare così da poter intervenire in maniera corretta. Il primo parametro di riferimento è la febbre: le guance si possono arrossare infatti per un rialzo della temperatura legato a sua volta a varie cause come ad esempio la quinta malattia.

Se la febbre invece è su valori normali si possono ipotizzare altre cause del rossore alle gote come il freddo o il caldo eccessivo, gli sbalzi di temperatura, la dentizione, il contatto con tessuti irritanti. In genere, comunque, le guance rosse nel neonato non generano grande preoccupazione: è bene segnalarle al pediatra in presenza di febbre e quando la cute, oltre ad essere arrossata, è anche secca, squamosa, provoca prurito oppure presenta aree con piccoli taglietti e sanguinamenti.

Le cause nei più piccoli

Un neonato può avere con una certa facilità le guance rosse per una serie di ragioni diverse tra loro.

  • La febbre: un rialzo della temperatura può essere associato a un rossore delle gote. E’ bene quindi procedere sempre a misurare la febbre quando si nota la presenza di guance rosse nel neonato in modo da comunicare il dato al pediatra che procederà ai controlli necessari per stabilire cosa possa aver determinato il rialzo della temperatura.
  • Il caldo: se il neonato non ha la febbre, si può ipotizzare che il rossore delle guance sia dovuto al fatto che sia troppo coperto oppure che sia rimasto troppo a lungo in un luogo caldo e magari assolato.
  • Il freddo: proprio come il caldo anche le basse temperature, soprattutto se accompagnate dal vento, possono irritare e arrossare la pelle che nella zona delle guance è particolarmente delicata. Il viso infatti è una zona molto esposta, spesso l’unica che rimane scoperta quando fa freddo.
  • Gli sbalzi di temperatura: in inverno, quando si passa dal caldo degli ambienti chiusi al freddo dell’esterno, è facile che la pelle reagisca arrossandosi.
  • Il contatto: la cute dei neonati è delicatissima e può facilmente irritarsi e arrossarsi anche per il semplice contatto con il cuscino, il lenzuolo, le coperte del lettino ma anche gli indumenti di chi lo tiene in braccio.
  • La crescita dei denti: la fase della dentizione determina spesso una produzione abbondante di saliva che, soprattutto mentre il neonato è disteso, può arrivare sulle guance e sul mento, irritando e arrossando queste zone del viso.
  • L’acne neonatale: se il rossore compare nelle prime settimane dopo la nascita e si associa a piccoli punti spesso in rilievo e con la parte terminale bianca o giallastra, proprio come tanti piccoli brufoletti, si può ipotizzare che si tratti di acne neonatale. E’ un problema della pelle dovuto alla produzione ormonale sia della mamma che del piccolo: non è preoccupante e in genere rientra da solo nell’arco di qualche settimana.

Perché compare il rossore

Oltre alle cause appena accennate bisogna prendere in considerazione anche altre situazioni che possono arrossare le gote, soprattutto quando i neonati cominciano a crescere.

  • La dermatite atopica: si tratta di una problematica cutanea, spesso cronica, che si presenta attorno ai tre mesi di vita del piccolo: in questo caso il rossore si associa a una secchezza della cute a volte molto importante che provoca fastidio e prurito al punto da spingere il piccolo a grattarsi provocandosi lesioni che possono essere fonte di infezione. Oltre al rossore sul viso, accompagnato spesso da squame che segnalano una condizione di secchezza della cute, possono comparire chiazze nelle pieghe della pelle, a livello delle ginocchia e dei gomiti.
  • La quinta malattia: nei bimbi più grandicelli, tra i due e i tre anni, il rossore può essere dovuto alla quinta malattia, che non a caso si definisce anche “malattia delle guance schiaffeggiate” proprio perché caratterizzata da un rash cutaneo a livello delle gote. Il rossore è in genere accompagnato da febbre, mal di testa, mal di gola e malessere diffuso, sintomi che fanno ipotizzare che la causa possa essere la quinta malattia. In ogni caso si tratta di una malattia esantematica benigna che non presenta particolari complicanze e che in genere rientra da sola nell’arco di pochi giorni.

Cosa fare

Per capire come meglio intervenire in caso di guance rosse nel neonato sarebbe opportuno riuscire ad arrivare alla causa che può averle provocate.

  • Provare la febbre: la presenza o meno di un rialzo di temperatura è il segnale più importante per arrivare a capire cosa possa aver provocato l’arrossamento delle gote nel piccolo. Nel caso sia presente un rialzo della temperatura, infatti, è bene contattare il pediatra perché possa valutare la situazione e stabilire come intervenire.
  • Scoprire il piccolo: se ci si accorge che il neonato è accaldato è opportuno scoprirlo un po’, ma soprattutto toglierlo dal sole o comunque dal caldo e portarlo in un ambiente più fresco. Se le guance ritornano a poco a poco a un colorito normale si ha la certezza che il problema sia stato determinato da condizioni di calore eccessivo.
  • Asciugare bene la parte: se il rossore è dovuto alla dentizione e quindi alla saliva che bagna le gote è opportuno cercare di mantenere asciutta la parte tamponandola con un panno in cotone molto morbido. Attenzione a non strofinare l’area che risulta molto delicata e può quindi irritarsi ancora di più.
  • Fare attenzione ai tessuti con cui viene a contatto: se si nota che la delicata pelle del neonato si arrossa ad esempio dopo aver dormito, è bene fare attenzione che cuscino e lenzuolino siano in tessuti naturali e lavati con detersivi delicati. Quando si prende in braccio il piccolo, poi, meglio cercare di evitare il contatto con i propri indumenti mettendo sulle spalle un lenzuolino o una salvietta di lino o cotone bianco in modo che le guance del piccolo appoggiano su un tessuto naturale.
  • Applicare una crema lenitiva: nel caso il rossore sia dovuto al freddo, al vento o agli sbalzi di temperatura può essere utile applicare sull’area una crema emolliente e addolcente. E’ bene scegliere sempre prodotti formulati appositamente per adattarsi alla cute delicata dei neonati, a base di estratti naturali (come quelli di amamelide, camomilla, aloe vera, calendula) e di zinco che aiuta non solo a calmare irritazioni e rossori ma ha anche un’ottima valenza protettiva. Proprio per questo il prodotto scelto può essere applicato non solo nel caso in cui il rossore sia già comparso, ma anche in funzione preventiva soprattutto nelle giornate di freddo e di vento.

Quando consultare il pediatra

Il rossore delle guance nel neonato non è in genere un segnale preoccupante soprattutto quando si riesce a risalire alle cause che l’hanno provocato. In ogni caso non va mai sottovalutato: è bene segnalarlo al pediatra innanzitutto quando è associato a un rialzo della febbre e soprattutto in presenza di altri sintomi come irritabilità, inappetenza, scarsa presenza di urina nel pannolino, sintomo di disidratazione.

In questi casi è importante che il medico valuti la situazione per capire come procedere. Qualora infatti si stabilisca che le guance rosse e la febbre sono indice della quinta malattia il pediatra può prescrivere antipiretici, che aiutano ad abbassare la febbre, in mancanza di una terapia specifica per questa malattia esantematica.

Meglio chiedere un consulto al pediatra anche in caso di un rossore persistente che si accompagna a una secchezza accentuata della pelle. Potrebbe trattarsi di dermatite atopica, una problematica complessa che necessita di essere affrontata anche con il supporto del dermatologo pediatrico e dell’allergologo. In questa situazione, infatti, l’impiego di creme di qualsiasi tipo che non abbiano un’indicazione medica è sconsigliato perché potrebbe provocare più danni che benefici.

E’ utile chiedere il parere del pediatra anche qualora, pur non essendo in presenza di un problema di dermatite atopica, si noti che le guance, oltre ad essere arrossate, presentano piccole spaccature e aree di sanguinamento anche minime: applicare prodotti di qualunque genere in questi casi può provocare infezioni e aggravare la problematica.

 
 
 

In breve

La comparsa di un rossore sulle guance è un fenomeno comune nei neonati. Non deve allarmare, ma non deve neppure essere trascurato: il consulto con il pediatra è indispensabile nel caso in cui il rossore si associ a febbre, malessere o problematiche significative della pelle come desquamazione e sanguinamento. 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Sensazione di peso in vagina in 15^ settimana di gravidanza: cosa può essere?

14/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

A causare un senso di peso in vagina, che si accentua camminando, possono essere varie condizioni tra cui l'utero retroflesso che, per via dell'aumento di volume, sta diventando antiverso.   »

Desquamazione della pelle delle mani in gravidanza: che fare?

14/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professore Piergiacomo Calzavara Pinton

La desquamazione della pelle si può contrastare con l'applicazione frequente di una crema capace di idratarla efficacemente e di stimolarne la rigenerazione.  »

Mamma educatrice al nido e bimba che soffre il distacco

14/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

È difficile per una bambina piccola comprendere perché la mamma si occupa di bambini non suoi, dopo averla lasciata in un'altra scuola con altre educatrici.   »

Fai la tua domanda agli specialisti