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Durante i controlli dei primi mesi, il pediatra ispeziona anche la testa e la fontanella del neonato, un piccolo spazio aperto nella volta cranica dei bebè. Si riconosce al tatto perché ha una consistenza più morbida rispetto al resto della testa.
In realtà, le fontanelle sono sei, anche se quella più importante e grande è quella anteriore. Queste aree servono durante il parto per favorire l’uscita del capo del piccolo dal canale vaginale. Successivamente, permettono l’accrescimento del cervello e delle ossa craniche. Generalmente, le fontanelle si chiudono entro i 18-24 mesi, anche se in alcuni bambini queste tempistiche possono variare leggermente. Solo in rari casi, una chiusura anticipata deve destare preoccupazione.
Cos’è la fontanella
La fontanella del neonato è uno spazio aperto, presente nel cranio non completamente ossificato del piccolo. Si trova in corrispondenza dei punti di congiunzione delle ossa craniche in via di sviluppo. È formata da tessuto cartilagineo ed è avvolta da una membrana di natura fibrosa resistente che le protegge da eventuali pressioni.
Per questo, non bisogna avere paura di accarezzare la testolina del piccolo. Al tatto ha la stessa consistenza delle suture ossee, ossia le aree di confine fra le ossa del cranio.
Nel bimbo appena nato esistono sei fontanelle principali, una anteriore, una posteriore e quattro laterali:
- fontanella bregmatica o grande fontanella: è la fontanella più importante e grande e si trova in cima al capo, tra le ossa frontali e parietali. Ha forma di rombo, con il lato più lungo che misura due-tre centimetri e quello più corto uno-due centimetri;
- fontanella posteriore o lambdoidea: di forma triangolare, simile alla lettera “lambda” greca (λ), si trova tra l’osso occipitale e le due parietali. Misura tra gli 0,5 e gli 0,8 centimetri;
- due fontanelle laterali anteriori, una a destra e una a sinistra, dette pteriche o sfenoidali: sono molto piccole;
- due fontanelle laterali posteriori, dette asteriche o mastoidee: sono localizzate appena dietro all’orecchio e misurano meno di un centimetro.
Se è infossata
Se la fontanella anteriore è avallata e infossata, cioè è palpabile ben al di sotto delle ossa circostanti, meglio rivolgersi al pediatra. È bene farlo a maggior ragione se il bimbo è poco reattivo, non ha fame, ha un colorito pallido, e appare sonnolento. Infatti, potrebbe essere disidratato, per esempio a causa di una gastroenterite, di un’alimentazione scorretta o di una forte sudorazione.
Se è estroflessa e pulsa
Anche una fontanella bombata ed estroflessa, che sporge e magari pulsa richiede attenzione, soprattutto se il bambino è seduto. Infatti, quando il piccolo è sdraiato e piange è normale che la fontanella sia leggermente bombata.
Invece, una fontanella sporgente e tesa in un neonato seduto e tranquillo, ma sofferente potrebbe essere indice di un’infezione in corso e/o di un aumento della pressione intracranica. Gli altri sintomi da non sottovalutare sono febbre, scarsa reattività, alterazioni dello stato di coscienza, colorito grigiastro e chiazze rossastre sulla cute.
Se il piccolo prende una botta
La membrana che avvolge le fontanelle è resistente, pur non avendo la stessa composizione dell’osso. Per questo, non bisogna avere timore a toccare la testa del bambino. Tuttavia, se il piccolo prende una botta al capo quando ha ancora le fontanelle aperte è meglio rivolgersi al pediatra, in particolar modo se urta un oggetto appuntito. In linea di massima, è sempre consigliabile osservare e monitorare il bambino nelle ore successive, per individuare eventuali sintomi sospetti.
A cosa serve
Le fontanelle svolgono un ruolo cruciale sia al momento della nascita sia nei primi mesi di vita del bebè. Infatti, conferiscono elasticità alla testa del neonato. Durante il parto naturale, permettono alle ossa del cranio di slittare l’una sopra l’altra e di sovrapporsi, adattandosi così alla forma del canale di passaggio.
Invece, nei primi mesi di vita del bambino, le fontanelle consentono al cervello e alle ossa del cranio di crescere. Infatti, occorre sapere che nel primo anno di vita si verifica un progressivo aumento delle dimensioni del cranio e dell’encefalo, che ha dunque bisogno di spazio.
Quando si chiude
La fontanella si chiude quando il tessuto fibroso viene sostituito dal tessuto osseo. Questo processo non avviene contemporaneamente in tutte le fontanelle, ma con tempistiche diverse da fontanella a fontanella, anche in relazione all’età gestazionale in cui è nato il piccolo e al suo stato nutrizionale. Di solito, comunque tutte le fontanelle si chiudono entro i 18-24 mesi, lasciando il posto alle saldature. Tuttavia, se il bambino non rispetta queste tempistiche non bisogna preoccuparsi: solo in rari casi questo diventa un vero problema. Nel dettaglio, ecco quando si chiudono le diverse fontanelle.
- Grande fontanella: generalmente scompare fra i sei e i 18 mesi di vita. Talvolta permane fino ai due anni.
- Fontanella posteriore: generalmente si chiude entro i primi due mesi di vita.
- Fontanella sfenoidale: si salda intorno ai quattro-sei mesi di vita.
- Fontanella mastoidea: si chiude dal sesto al 18esimo mese circa.
Quando preoccuparsi
Può succedere che le fontanelle si chiudano in maniera precoce o tardiva rispetto alle tempistiche medie. Questo non significa necessariamente che c’è qualcosa che non va. Per quanto riguarda la chiusura anticipata, a quatto-cinque mesi, se lo sviluppo neuropsicologico, motorio e neurologico del bambino è corretto e adeguato, in genere, non bisogna preoccuparsi.
Infatti, vuol dire che il cranio e il cervello stanno crescendo regolarmente. Sarà comunque il pediatra a valutare la situazione, misurando anche la circonferenza cranica e verificando la morfologia della testa. Solo in rari casi si potrebbe essere in presenza di condizioni patologiche, come la microencefalia.
La chiusura tardiva, dopo i due anni, potrebbe indicare un ritardo nell’ossificazione, causato il più delle volte dalla carenza di vitamina D, indispensabile perché le ossa assimilino il calcio. Se la mancata chiusura delle fontanelle si associa a crescita rallentata, poca reattività agli stimoli e sonnolenza la colpa potrebbe essere di un disturbo della tiroide.
Foto di copertina di cherylholt via Pixabay.
In breve
La fontanella del neonato è uno spazio che rimane aperto tra le ossa del suo cranio, nei punti di giunzione. Serve al momento del parto per permettere il passaggio della testa e nei primi mesi di vita del piccolo per permettere l’accrescimento del suo cervello. In realtà, le fontanelle sono sei, anche se la più importante e grande è quella anteriore, localizzata sulla parte superiore della testa. Queste piccole aperture si chiudono in momenti diversi, ma in genere tutte entro i 12-18 mesi. In caso di chiusura anticipata o al contrario tardiva, di estroflessione della fontanella o di infossamento è meglio rivolgersi al pediatra per capire se è tutto nella norma.