Certificato di nascita: che cos’è, a cosa serve e come lo si ottiene

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 22/02/2012 Aggiornato il 22/02/2012

Il certificato di nascita riconosce il nuovo nato e lo identifica come cittadino. Si ritira in Comune dopo almeno un mese dal parto

Che cos’è?

Il certificato di nascita attesta il nome e il cognome del bambino e altri dati relativi alla sua nascita. Questi dati sono stati ricavati dalla dichiarazione di nascita registrata e conservata presso gli uffici comunali. Il documento consente al nuovo nato di diventare cittadino a tutti gli effetti. Il certificato, insieme alla dichiarazione di nascita

al codice fiscale e alla tessera sanitaria è indispensabile per essere riconosciuto e identificato dallo Stato italiano.

A che cosa serve?

Il certificato di nascita serve, per esempio, per ottenere il congedo obbligatorio di maternità (ed eventualmente anche i successivi 6 mesi di congedo parentale). Lo richiede quindi l’azienda in cui lavora la mamma del bambino anche per calcolare la data del rientro in ufficio, o quella del padre nel caso in cui sia lui ad usufruire del congedo parentale.

Come e quando lo si ottiene?

Per il rilascio del certificato di nascita occorre presentarsi all’ufficio di Stato civile del Comune di nascita o di residenza del neonato con un documento d’identità valido. Bisogna aspettare almeno un mese dalla nascita del bambino per dare il tempo alla direzione sanitaria dell’ospedale di inviare i dati del piccolo al Comune.

Chi può richiederlo?

Il certificato di nascita può essere richiesto anche da una persona diversa dalla mamma o dal papà, purché in possesso di un documento di’identità valido. 

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimba che per addormentarsi vuole toccare i capelli della mamma: come farla desistere?

07/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Il bisogno di toccare i capelli della mamma per rilassarsi esprime anche il desiderio di un contatto intimo e stretto da cui trarre rassicurazione. Meglio non sottrarsi alla richiesta, anche quando accontentarla a volte diventa un peso.   »

Ovuli vaginali: come si inseriscono?

07/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisabetta Colonese

Prima di eseguire la manovra è bene lavare le mani con cura. Dopo l'applicazione può essere utile stare sdraiate per qualche minuto.  »

Clomifene: si può assumere in allattamento?

07/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il clomifene, che è un farmaco che favorisce l'ovulazione, è controindicato in allattamento perché passa nel latte e gli studi compiuti non sono sufficienti per garantire la sua assoluta sicurezza per il bambino.   »

Streptococco: dare l’antibiotico “solo” per sei giorni favorisce le ricadute?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

In caso di infezioni batteriche, la tendenza attuale è di ridurre la durata della terapia con antibiotico sia perché si rivela ugualmente efficace sia in quanto un trattamento breve diminuisce il fenomento dell'antibiotico-resistenza, che rappresenta una grave minaccia per la salute di tutti.   »

Fai la tua domanda agli specialisti
Le notifiche push sono disabilitate in questo browser