Dermatite atopica bambini: cause e cure della malattia infiammatoria della pelle

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 28/06/2024 Aggiornato il 12/07/2024

Presente soprattutto nei bambini, è una forma infiammatoria che provoca rossore e prurito. Occorre quindi molta delicatezza nel trattare la pelle che ne soffre, anche quando si va in vacanza, soprattutto al mare. I consigli della dottoressa Mazzotta.

La dermatite atopica compare in genere nel primo anno di vita del bambin

Malattia infiammatoria ricorrente cronica della pelle, la dermatite atopica interessa circa il 10-20% dei bambini, sin dai primo mese di vita. Si manifesta con secchezza eccessiva, chiazze arrossate e, nelle situazioni più compromesse, vescicole e ispessimenti su viso, collo, torace, mani, piedi, polsi, caviglie e pieghe di gomiti e ginocchia. Il prurito a volte può essere così intenso da provocare nervosismo e disturbi del sonno. Alla base ci sono predisposizione genetica, debolezza della barriera cutanea e alterazione del microbiota cutaneo (l’insieme dei microrganismi che vivono normalmente sulla pelle). Alcuni fattori esterni possono comunque accentuare il problema ed è la ragione per cui al mare occorrono particolari precauzioni. Gestire la dermatite atopica nei bambini richiede infatti attenzione costante: con le giuste cure comunque, è possibile ridurre i sintomi e migliorare la qualità di vita dei piccoli.

Dermatite atopica: sintomi e come si manifesta

La dermatite atopica fa in genere il suo esordio in età pediatrica, entro il primo anno di vita, per poi diventare a poco a poco meno frequente. Si calcola infatti che ne soffra circa il 20% dei bambini e solo il 3% degli adulti.

«La dermatite atopica si manifesta a tutte le età con pelle secca, arrossamenti e vesciche nelle forme più acute, segni visibili accompagnati da un prurito che può essere anche molto intenso e fastidioso al punto da compromettere il sonno e la qualità della vita dei piccoli che ne soffrono» spiega la dottoressa Laura Mazzotta, specialista in Igiene e medicina Preventiva, Nutrizione clinica e Medicina estetica a Ferrara. «Nei neonati gli arrossamenti e le desquamazioni tendono a localizzarsi su guance, fronte, cuoio capelluto e nelle pieghe di gomiti, ginocchia, polsi e collo. Sono proprio queste ultime le zone maggiormente interessate dal problema, insieme alle mani e alle palpebre, nei bambini più grandi e negli adulti».

Rimedi e cure nei neonati e nei bambini

Una malattia cronica che alterna periodi in cui le manifestazioni sono più importanti ad altri dove tendono a regredire. Più che curarla perché scompaia del tutto, si tratta quindi di adottare una serie di accorgimenti e di supporti che permettano di tenere sotto controllo le manifestazioni rendendole il meno possibile invasive e fastidiose. Ecco i consigli della dottoressa Mazzotta.

  • Seguire una buona igiene quotidiana: è essenziale per l’equilibrio e il benessere della pelle, ma attenzione a usare solo detergenti delicati, specifici per cuti sensibili o atopiche, evitando prodotti con profumi o sostanze irritanti.
  • Fare bagni brevi: meglio evitare lunghe immersioni in vasca e mantenere una temperatura dell’acqua non troppo alta. Sono indicati oli da bagno emollienti e detergenti senza sapone.
  • Mantenere un ambiente fresco e umidificato: è consigliabile evitare che le stanze siano troppo fredde in estate e troppo calde in inverno; attenzione anche agli sbalzi di temperatura e agli ambienti troppo secchi.
  • Tagliare le unghie: il prurito spesso spinge i neonati e i bambini a grattarsi. Le unghie corte evitano graffi che possono aggravare il disturbo favorendo la proliferazione di germi che causano infezioni cutanee.
  • Idratare la pelle con costanza: applicare regolarmente emollienti e creme idratanti, a base di urea e glicerina, specialmente dopo il bagno, è il modo migliore per mantenere la pelle morbida e idratata. Questo aiuta a rafforzare la barriera cutanea e a prevenire la secchezza.
  • Usare formulazioni lenitive e calmanti: ideali per i bambini sono le emulsioni e i preparati in crema a base di estratti di origine vegetale come Cardiospermum halicacabum, Calendula, Arnica e Aloe. Per i neonati si possono usare emulsioni formulate con gli stessi estratti vegetali, ma a dosaggi omeopatici.
  • Ricorrere al cortisone solo su indicazione del medico: è sempre da bandire il fai da te soprattutto con prodotti a base di corticosteroidi a bassa potenza, che sono comunque utili in caso di infiammazioni acute. Attenzione all’esposizione al sole, che è tassativamente vietata durante tutto il corso del trattamento.
  • Evitare il più possibile i fattori irritanti: meglio vestire i bambini con abiti di cotone morbido piuttosto che con tessuti sintetici o ruvidi. Importante anche lavare i vestiti con detersivi ipoallergenici e senza profumi.

Cause della dermatite atopica

«Dermatite è un termine generico che definisce qualsiasi malattia cutanea che comporti un’infiammazione, dalla psoriasi all’eczema, da quella seborroica e quella atopica» spiega il dottor Marco Pignatti, dermatologo, esperto di dermobiotica e consulente  scientifico di Schwabe Pharma Italia, nonché autore di diversi libri tra cui “I nostri piccoli amici”, che spiega il microbiota ai bambini. «Pur essendo diverse tra loro, tutte le dermatiti partono da elementi comuni che sono la predisposizione genetica e un difetto della barriera cutanea che non svolge a dovere la sua funzione di proteggere la pelle dalle aggressioni esterne».

In presenza di una barriera alterata, la cute, una volta a contatto con sostanze estranee, scatena una reazione abnorme del sistema immunitario attivando la produzione eccessiva di anticorpi e rendendo più facile la comparsa di infezioni cutanee. Oltre a queste cause di fondo, ci sono comunque una serie di fattori che possono aggravare le manifestazioni della dermatite atopica. E’ il caso dell’esposizione all’inquinamento, che compromette ulteriormente una barriera cutanea già fragile, e del contatto con agenti aggressivi come la salsedine o sostanze potenzialmente irritanti contenute in prodotti per la detergenza o per la cura della pelle non idonei.

Dermatite atopica e mare: gli accorgimenti

Una vacanza al mare per i piccoli che soffrono di dermatite atopica può essere benefica a patto di adottare alcune precauzioni. «In linea generale una pelle atopica beneficia di un’esposizione controllata e ben gestita al sole» precisa il dottor Pignatti. Ogni caso fa comunque a sé. «E’ chiaro, ad esempio, che una cute molto infiammata mal sopporta l’esposizione al sole, che diventa più un male che un bene». E’ la dottoressa Mazzotta a fornire qualche indicazione in tema utile per i genitori.

  • Evitare l’esposizione diretta nei neonati: sotto i sei mesi i neonati non vanno esposti in maniera diretta, preferendo la passeggiata e la sosta in luoghi ombreggiati.
  • Consultare il pediatra: prima di esporre un bambino con dermatite atopica al sole è opportuno sentire il pediatra o il dermatologo, gli specialisti che possono fornire indicazioni specifiche basate sulle condizioni individuali del bambino.
  • Monitorare la reazione: è importante osservare attentamente come reagisce la pelle del bambino dopo l’esposizione al sole. In caso di peggioramento dei sintomi, meglio interrompere l’esposizione e consultare un medico.
  • Proteggere sempre la pelle: l’esposizione al sole va sempre mediata da una crema solare specifica per bambini e pelli sensibili, con un fattore di protezione 50 e 50+. Ideali sono gli schermi solari con filtri fisici, come ossido di zinco e biossido di titanio, che risultano meno irritanti su una pelle fragile come quella atopica. Il solare va applicato almeno 20 minuti prima dell’esposizione al sole, rimesso quando il bambino arriva al sole e riapplicato di nuovo ogni due ore. Per una protezione ancora più efficace meglio affiancare al solare indumenti protettivi come magliette anti-UV, cappelli a tesa larga e occhiali da sole.
  • Fare molta attenzione con i bagni in mare e in piscina: prima dell’entrata in acqua è bene applicare una crema barriera per proteggere la pelle dalla salsedine e dal cloro della piscina. Dopo l’immersione occorre sciacquare subito la pelle del bambino con acqua dolce per rimuovere residui di cloro o sale e applicare una crema idratante per ristabilire l’idratazione cutanea.

Il video del pediatra Leo Venturelli sulla dermatite atopica

Dermatite atopica nei bambini: cos’è? Come bisogna agire? Il pediatra Leo Venturelli ci consiglia cosa è meglio fare quando i nostri figli cominciano a manifestare i sintomi di questa malattia infiammatoria.

 
 
 

In breve

La dermatite atopica si manifesta con arrossamenti, secchezza, prurito nei bambini fin da neonati, per poi ridursi negli adulti. Richiede una cura attenta e costante per rendere meno fastidiosi e frequenti i sintomi: anche in vacanza, quindi, in particolare al mare, occorre mettere in atto una serie di precauzioni che evitino un peggioramento del problema.

 

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