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Le curve di crescita, chiamate anche tabelle dei percentili, che i pediatri utilizzano per verificare la crescita dei bambini, non vanno bene per tutti i piccoli. Lo afferma uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori dell’università di British Columbia, negli Stati Uniti, pubblicato sulla rivista “American Journal of Obstetrics and Gynecology”.
Che cosa sono
Le curve di crescita sono dei grafici che riuniscono i valori percentuali di peso, altezza e circonferenza cranica dei bambini, distinti per sesso ed età. Consentono di conoscere qual è il valore medio di peso, lunghezza e circonferenza cranica. La crescita è nella norma se si pone intorno al 50° percentile per ciascuno dei tre parametri. Il pediatra verifica la crescita del piccolo a ogni visita, soprattutto durante i primi mesi di vita, utilizzando proprio le tabelle dei percentili.
Valori diversi in base all’etnia
Fino a oggi, i pediatri hanno usato le stesse tabelle per tutti i bambini. Il nuovo studio americano dimostra, invece, che non è la cosa migliore. Infatti, i parametri variano molto a seconda dell’etnia di appartenenza. Gli studiosi hanno analizzato i dati di 100mila nuovi nati dello Stato di Washington, utilizzando due differenti curve di crescita: quelle standard e altre elaborate da loro stessi e basate sull’etnia. Hanno così scoperto che molti bambini classificati come piccoli per la loro età, in realtà, avevano valori nella norma rispetto ad altri coetanei della stessa etnia. Secondo i ricercatori americani, dunque, tarare le tabelle dei percentili a seconda dell’etnia del bambino, comporterebbe una serie di vantaggi. Innanzi tutto eviterebbe una preoccupazione eccessiva per i genitori, l’esecuzione di test non necessari e inutili costi per il servizio sanitario.