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“Ti mangerei di baci”, “ti stritolerei di abbracci”, “ti riempirei di coccole”: sono frasi che quasi tutti i genitori e, in generale quasi tutte le persone a stretto contatto con bimbi piccoli, hanno pronunciato almeno una volta nella vita e riempito di baci e carezze i bimbi. Non c’è nulla di male o anormale, anzi. Secondo i ricercatori, sono tutte espressioni di quella che è stata ribattezzata cute aggression, letteralmente aggressività tenera, un fenomeno più diffuso di quanto si pensi. La conferma arriva da un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori statunitensi, dell’University of California- Riverside, e pubblicato sulla rivista Frontiers in Behavioral Neuroscience.
Uno studio molto articolato
La ricerca ha coinvolto 54 persone, di età compresa fra i 18 e i 40 anni. Innanzitutto gli autori hanno invitato i partecipanti a indossare caschi dotati di elettrodi, così da poter registrare la loro attività cerebrale prima, durante e al termine dell’esperimento. Quindi, hanno mostrato loro quattro blocchi di 32 fotografie divise in quattro categorie: una ritraeva bambini carini, una bambini un po’ meno carini, una cuccioli teneri o una animali adulti che ispiravano meno tenerezza. Non solo. Al termine dell’esposizione a ciascun blocco di immagini, gli studiosi hanno chiesto ai volontari di dire se fossero o meno concordi su una serie di affermazioni, per esempio se provassero sopraffazione o meno alla vista di certe immagini, se certe fotografie invogliassero a prendersi cura del bimbo o del cucciolo oppure no. Gli obiettivi erano due. In primo luogo, verificare l’effettiva esistenza dell’aggressività tenera, fenomeno di cui si è parlato per la prima volta in uno studio nel 2015. Inoltre, individuarne le eventuali basi neurali, ossia capire che cosa accade a livello cerebrale quando viene messo in atto.
Aree del cervello precise
Lo studio ha dimostrato prima di tutto che la cuta agression è un fenomeno reale: una parte dei partecipanti, infatti, ha risposto in maniera affermativa alle frasi studiate per provare che è possibile sperimentare un’aggressività tenera. Inoltre, gli studiosi hanno osservato che quando subentra questa emozione si attivano particolari aree del cervello: sia il sistema di ricompensa sia il sistema emotivo.