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Alle neomamme piace sempre di più il babywearing, ossia le fasce per portare i bambini. Non solo perché sono comode e consentono di muoversi senza le difficoltà e il peso di passeggini e porta-enfant, ma sopratutto perché il contatto con il bebè, nei mesi successivi alla gravidanza, fa bene sia al neonato sia alla madre.
Una pratica antica
Portare addosso i bambini è una pratica antica molto comune in Africa, in India e in Asia. Noi occidentali ci stiamo arrivando adesso. Il contatto è una forma di accudimento che dà una continuità ai nove mesi della gravidanza. I mesi successive alla nascita, infatti,a sono un periodo in cui i neonati hanno solo bisogno di mangiare e stare a contatto con la madre.
Tanti benefici
Tenendolo addosso grazie al babywearing, il bambino è più tranquillo e piange meno. Inoltre, il contatto continuo fa sì che la madre produca più ossitocina (l’ormone dell’amore), più prolattina e quindi più latte, facilitando così anche l’allattamento al seno. Ma se il babywearing piace tanto non è solo per questo. La verità è che portare i bimbi in fascia è anche estremamente pratico, “una mano santa” per chi ha già un figlio. Inoltre, portare il bimbo addosso non è appannaggio esclusivo delle madri ma è una pratica che può essere condivisa anche da papà, nonni o altri familiari.
Come si usa
Per il babywearing il supporto maggiormente usato è la fascia lunga, un telo di stoffa a trama diagonale che rende il tessuto molto resistente e morbido. Estremamente versatile, può essere usato a partire dagli ultimi periodi della gravidanza, per sostenere il pancione, fino a quando si vuole tenere il bimbo in spalla. Rispetta la fisiologia e la fisionomia del bambino, perché non essendo preformato si modella su di lui. Da piccolissimo si porta davanti con un contatto pancia a pancia, in cui il bimbo mantiene il contatto visivo con la mamma. Poi si prosegue sul fianco intorno ai 3-4 mesi o, comunque, quando il bambino sostiene il collo. Quando poi inizia a stare seduto, intorno ai 6 mesi, si passa a portarlo dietro alla schiena.
Fascia o marsupio?
Per farsi un’idea di che fascia scegliere esistono anche le fascioteche dove una serie di tessuti vengono messi a disposizione dei genitori per provarli e orientarsi prima dell’acquisto. Alcune offrono anche un servizio di noleggio. Per chi con la fascia non si trova bene esiste sempre il marsupio: quest’ultimo, però, essendo un supporto preformato non sarebbe indicato per i bimbi piccolissimi che rischiano di insaccarsi. Meglio iniziare a usarlo verso i 5-6 mesi di età del bambino.