Argomenti trattati
Da quando è operativa la legge 38 del 2010, il dolore non è più considerato solo un sintomo, ma una malattia. Ogni cittadino, grande e piccolo, ha il diritto di veder riconosciuta e trattata una condizione dolorosa. Il problema, però, è quantificare il dolore. Esistono criteri scientifici, scale algometriche e punteggi di valutazione. Ma la difficoltà sta nell’applicare questi sistemi ai bambini, stimolando la loro collaborazione. Nel bambino malato, il dolore è un sintomo frequente, che mina la sua integrità fisica e psichica, con un notevole impatto sulla qualità di vita del malato e dei suoi familiari.
L’aiuto della tecnologia
Un aiuto in più potrebbe arrivare dalle nuove tecnologie. È disponibile, infatti, da poco, per gli addetti ai lavori (medici e infermieri), un’app per smartphone e tablet, che consente di misurare il dolore nel bambino in modo semplice ed efficace. Si chiama Kids Pain Scale ed è scaricabile gratuitamente dal sito
www.sarnepi.it
. La app è compatibile con dispositivi Android, iPhone, iPad. La notizia è stata data dal dottor Fabio Borrometi, past president della Sarnepi (Società italiana di anestesia e rianimazione neonatale e pediatrica) e responsabile della Terapia del dolore e cure palliative all’Azienda ospedaliera pediatrica Santobono-Pausilipon di Napoli.
Cambia in base all’età
Nel programma della app sono proposte 3 scale, a seconda dell’età del piccolo, sempre con un punteggio da zero a 10. La prima, destinata ai piccoli da uno a 7 anni, si chiama FLACC e si basa sull’osservazione del comportamento del bambino attraverso l’analisi di volto, gambe, attività, pianto e consolabilità. Le altre due, dedicate ai bimbi dai 4 anni in su, sono di auto-valutazione e utilizzano forme geometriche, colori, faccine (dette facce di Wong-Baker) e immagini. In pratica si chiede al piccolo di indicare qual è la faccia o il colore che corrisponde meglio al male o al dolore che prova in quel momento.