I benefici della cura del canguro arrivano fino a 20 anni

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 28/07/2022 Aggiornato il 28/07/2022

La cura del canguro o Kangaroo Care consiste nel tenere il bebè a stretto contatto con i genitori. Un gesto che aiuta il bimbo a crescere sereno. Ecco perché

neonato fa la cura del canguro

Tenere a lungo il neonato a contatto con la propria pelle regala benefici che durano nel tempo, addirittura fino a 20 anni di età. È il principio della cura del canguro o Kangaroo mother care, un metodo di accudimento del neonato che per molto tempo è stato messo in atto con i prematuri.

Che cos’è la cura del canguro?

La cura del canguro è un approccio del tutto naturale e fondamentale per i neonati prematuri, per i quali rappresenta una vera e propria cura da mettere in atto fin dai primi momenti di vita, compatibilmente con le condizioni di mamma e neonato. Consiste nel tenere il neonato sulla pelle scoperta della mamma o del papà, il più a lungo possibile. Il piccolo può in questo modo percepire l’odore dei genitori, il calore naturale della pelle e attraverso i recettori nervosi trarre beneficio da questo contatto essenziale. Un contatto che è anche il più vicino alle condizioni di vita intrauterina, durante la quale il feto cresce e si sviluppa.

Quali sono i vantaggi della cura del canguro?

Il contatto pelle a pelle facilita l’adattamento e la stabilizzazione del piccolo alla nascita, migliora la capacità del neonato ad adattarsi alla temperatura esterna, aumenta l’ossigenazione, regola la frequenza cardiaca e stabilizza l’attività respiratoria. Inoltre riduce lo stress che il neonato avverte nei primi istanti di adattamento alla vita esterna, ne favorisce l’organizzazione del ritmo sonno-veglia. La scoperta più recente è che la cura del canguro anche effetti protettivi sul sistema nervoso e favorisce benefici sociali e comportamentali fino a 20 anni dalla nascita. La Kangaroo mother care favorisce l’avvio dell’allattamento materno, incrementando questa pratica anche dopo la dimissione e nei mesi successivi, come sostengono gli esperti della Sin.

In che modo si può garantire la cura del canguro?

La Kangaroo Care è insomma un insostituibile strumento per il neonato, per superare senza traumi il distacco dalla madre. Ed è essenziale anche per i genitori che acquisiscono più fiducia e autostima in un momento gioioso ma complesso come la nascita. L’Organizzazione mondiale della Sanità stessa  ne ricorda i numerosi vantaggi, a breve e lungo termine, al bebè e alla sua famiglia. Per questa ragione gli esperti richiamano l’attenzione sull’importanza di protocolli condivisi all’interno dei punti nascita, con corsi di aggiornamento per tutti gli operatori sanitari.

Qual è la situazione dei punti nascita per la cura del canguro?

Oggi esistono già indicazioni nazionali specifiche sulla Kangaroo mother care, rivolte alla cura di tutti i neonati ricoverati in Neonatologia e in terapia intensiva neonatale, a disposizione di tutti gli operatori. La cura del canguro è stata in parte limitata dall’emergenza sanitaria Covid-19 e anche se la situazione epidemica oggi è cambiata, in alcune strutture esistono ancora oggi delle limitazioni. I neonatologi mirano però a ristabilire la presenza dei genitori 24 ore al giorno e in tutte quelle pratiche volte a facilitare la relazione della triade madre-padre-neonato, come anche l’attacco diretto al seno e il rooming-in.

 

 

 
 
 

In sintesi

Che cos’è la marsupio-terapia?

È un altro modo per indicare la cura del canguro. Consiste nel tenere il neonato nudo sulla pelle scoperta della mamma o del papà, con la testina girata in modo da sentire il battito del cuore del genitore. Il piccolo ne trae sicurezza e benessere e anche per mamma e papà è un momento di rinforzo molto importante.

In che modo è possibile favorire l’attaccamento madre-neonato?

Il bonding, ossia l’attaccamento tra la mamma e il bambino, si attua mettendo in pratica gli atteggiamenti più naturali. Quindi tenendo il bebè il più possibile vicino nei primi giorni di vita, allattandolo al seno o, se non è possibile, garantendo anche nel porgere il biberon la vicinanza fisica e affettiva con il bambino, con sguardi affettuosi e voce calma.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza indietro di 5 giorni secondo l’ecografia e rispetto all’atteso

15/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Una differenza di appena 5 giorni tra la settimana di gravidanza individuata in base al calcolo ostetrico (che conta le 40 settimane di gravidanza a partire dalla data di inizio dell'ultima mestruazione) e quanto rilevato dall'ecografia non è significativa, tant'è che non suggerisce di ridatare la gravidanza....  »

Raffreddore perenne e tosse in un bambino di 10 anni

14/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Per quanto strano possa sembrare, a volte certi sintomi manifestati da un bambino già grandicello sono psicosomatici, cioè sono causati da un problema di tipo emotivo-comportamentale.   »

Quanti carboidrati al giorno durante la gravidanza?

11/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Rosa Lenoci

In generale, per le donne in gravidanza, si consiglia un apporto di carboidrati che varia dal 45 al 60% dell'apporto calorico totale giornaliero. Questo significa che se una donna in attesa ha un fabbisogno di 2.200 Kcal al giorno, tra 990 e 1.320 Kcal dovrebbero provenire dai carboidrati.  »

Fai la tua domanda agli specialisti