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L’insonnia del neonato non solo ha dirette conseguenze sul benessere psicofisico della mamma, durante provata dalle numerosi notti in bianco, ma ha ricadute sullo sviluppo del bebè stesso che, con poche ore di sonno, potrebbe mostrare sviluppo cognitivo e abilità di linguaggio inferiori ai loro coetanei. Ecco perché se il neonato non dorme è bene correre al più presto ai ripari.
Si deve adattare ai nuovi ritmi
Nei primi mesi di vita il neonato non dorme perché si regola solo in base ai bisogni fisiologici legati alla fame e alla sete, che si presentano ogni 3-4 ore circa. Inoltre, in questo periodo, è ancora sotto l’influenza di secrezioni ormonali, la cui ciclicità nell’arco della giornata riflette ancora quella intrauterina. Nei nove mesi, infatti, a un calo ormonale materno (nel caso del sonno a un calo di cortisolo, l’ormone della veglia) corrisponde un aumento di secrezione dello stesso ormone da parte del feto. Quindi, quando il cortisolo materno, verso sera, diminuisce, quello prodotto dal feto aumenta: non a caso quando una mamma si ferma per riposare accusando sonno e stanchezza il feto si muove e scalcia più vigorosamente, mentre quando la mamma è in piena attività, il feto riposa. Questo meccanismo si ripresenta anche per alcune settimane dopo la nascita ed è per questo che spesso il neonato non dorme perché scambia il giorno con la notte.
Quanto dorme il bebè
Ogni bambino è diverso dall’altro: ci sono bimbi dormiglioni e altri meno, ma in linea di massima si può dire che i primi tempi (fino a circa due mesi) il neonato dorme circa 16-18 ore al giorno con intervalli ogni tre-quattro ore in cui si sveglia per mangiare. Verso i tre-quattro mesi il sonno inizia a concentrarsi nelle ore notturne e in media il bebè dorme 14-15 ore in totale. A partire dai 6 mesi molti bambini dormono anche tutta la notte senza svegliarsi (anche se in seguito non sono esclusi nuovi risvegli notturni). Con il passare dei mesi si riducono progressivamente le ore totali di sonno per arrivare a circa 13-14 a un anno con il classico pisolino a metà mattina e dopo pranzo, nel primo pomeriggio.
Bisogna assecondare i suoi ritmi
Fino a quattro mesi di vita è importante che la mamma adatti le proprie abitudini (compreso il sonno) a quelle del piccolo senza spazientirsi e andare in crisi e aspettando il momento in cui il ciclo del sonno si stabilizzerà. Per aiutare il bebè a prendere sonno, semmai, si può cercare di mantenere buio e silenzio durante la notte e nel corso della giornata fare rumore e tenere la luce. In seguito le cose cambiano e la maggior parte delle ore di sonno del neonato si concentrano durante la notte.
Alcuni motivi blocca-nanna
Conoscere i ritmi del sonno del neonato è un primo passo per imparare a capire perché il neonato non dorme e a gestire il suo sonno senza scoraggiarsi. Il neonato non dorme per esempio perché ha il pannolino sporco. Generalmente, il bambino non è infastidito ma, se rimane sporco o bagnato a lungo, può lamentarsi e piangere perché l’umidità provoca fastidio e irritazione della pelle. In questo caso, basta cambiarlo e rimetterlo nella culla. Oppure perché ha caldo. I bambini, infatti, non vanno coperti troppo. Per garantire un sonno sereno è bene mantenere la temperatura della cameretta intorno ai 20-22° C con un grado di umidità intorno al 50-60%.