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È delicato, quasi fosse una continuazione delle carezze e delle coccole, ma offre un qualcosa in più. È uno strumento per approfondire il contatto già esistente tra genitore e figlio, rafforzando il legame e creando nel bambino un’immagine positiva di mamma e papà. È un rituale dolce e benefico. A patto che si rispettino alcune semplici ma fondamentali regole. Perché il massaggio del neonato non diventi in qualche modo nocivo, sarebbe meglio non usare oli. Questo perlomeno è ciò che suggerisce uno studio condotto da un team di ricercatori britannici dall’Università di Manchester.
Olio di oliva e girasole
La ricerca ha coinvolto 115 nuovi nati e i rispettivi genitori. Le mamme e i papà sono stati invitati a praticare un massaggio ai loro piccoli per 28 giorni, due volte al dì. Gli autori, però, hanno diviso i partecipanti in tre gruppi: al primo gruppo è stato chiesto di effettuare il massaggio del neonato con poche gocce olio di oliva, al secondo con una piccola quantità di olio di girasole e al terzo senza alcun olio, per 28 giorni consecutivi. Lo scopo era capire se l’utilizzo di oli sulla pelle delicata dei bebè potesse generare reazioni avverse o, al contrario, fosse ben tollerato.
Pelle più sana senza oli
Durante e al termine dei 28 giorni di prova, gli studiosi hanno osservato la pelle di tutti i neonati. Hanno così scoperto che quelli massaggiati con gli oli erano andati incontro ad alterazioni cutanee, mentre gli altri no. In particolare, la struttura lipidica, ossia quella sorta di barriera che protegge la pelle e la rende meno vulnerabile agli agenti esterni, si era sviluppata in maniera incompleta. Secondi gli esperti, questa maturazione ritardata è nociva perché aumenta il rischio di sviluppare problemi cutanei, come l’eczema.
Meglio non esagerare
Gli autori hanno concluso che, finché la questione non verrà approfondita con ulteriori studi, è meglio effettuare il massaggio del neonato senza ricorrere a oli, sebbene comunemente ostetriche e operatori suggeriscano di utilizzarli. Del resto, è stato già dimostrato che la cura sempre maggiore della pelle dei bambini è associata a un aumento dei casi di eczema. Basti pensare che solo nel Regno Unito, quando le attenzioni dei genitori in questo senso erano minori, l’eczema colpiva solo il 5% dei bambini, ora interessa ben il 30% dei piccoli.