Lavaggio del nasino del neonato

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 08/10/2018 Aggiornato il 09/10/2018

Il naso non è semplicemente un passaggio per l’aria, ma una vera e propria sentinella a guardia degli organi della respirazione, in grado di rendere più pulita e “accettabile” per l’organismo l’aria che ispira. Per questo è importante averne la massima cura. Già da neonati

Lavaggio del nasino del neonato

Il nasino libero è la migliore garanzia contro le principali infezioni respiratorie, come raffreddori, otiti, faringiti e bronchiti. Soltanto se la mucosa (tessuto di rivestimento) non è ostruita dal ristagno di muco, infatti, può svolgere al meglio il suo ruolo di difesa dagli agenti infettivi o irritanti esterni. Occorre pertanto tenere il nasino sempre libero, rimuovendo il muco in eccesso: se uno strato sottile è considerato fisiologico, cioè normale, in quanto serve per “intrappolare” particelle e microrganismi dannosi, se si ispessisce troppo, a causa per esempio di un raffreddore o perché il bimbo non riesce a espellerlo, finisce per ostruire le vie nasali, rendendo più difficoltosa la respirazione.

Così si evitano le complicazioni

Se il nasino non è ben pulito ma ostruito da muco, si apre la strada alla comparsa di altri disturbi. Il ristagno all’interno delle narici facilita il diffondersi di infezioni, come per esempio faringiti e bronchiti, in tutto l’apparato respiratorio. Il muco, infatti, rappresenta un ottimo ambiente per la proliferazione dei microrganismi dannosi. Naso, gola e bronchi, poi, comunicano tra loro e ciò favorisce il passaggio di virus e batteri. Per lo stesso motivo, il catarro e l’infiammazione del naso possono risalire verso l’orecchio (attraverso le tube di Eustachio, i canalini che collegano il naso alle orecchie) e provocare un’otite, infezione all’orecchio. Bisogna considerare, inoltre, che il naso tappato disturba notevolmente il bambino, che respira male e fa fatica a mangiare e riposare. Se il raffreddore dura a lungo, allora, può capitare che il piccolo si indebolisca, predisponendosi al sopraggiungere di complicazioni.

Attenzione ai più piccoli

Se mantenere il nasino pulito è utile sempre e in tutti i bambini, nei neonati e fino all’anno di età rappresenta un’esigenza fondamentale per quattro motivi.

  1. Il piccolo respira soprattutto con il naso, in quanto il flusso d’aria è assicurato al 70-80 per cento da quest’organo: la sua ostruzione comporta un’incapacità di mantenere un corretto apporto di aria (e quindi di ossigeno) ai polmoni.
  2. Il bebè è per sua natura un soggetto “debole” riguardo la risposta immunitaria, cioè di difesa naturale, e per non ammalarsi deve poter contare sul naso come un filtro importantissimo nei confronti di virus, batteri e sostanze inquinanti o allergizzanti presenti nell’aria.
  3. Nei più piccoli, inoltre, le tube di Eustachio (i canalini che collegano il naso alle orecchie) sono più corte e orizzontali rispetto ai bimbi più grandi e agli adulti. Questo favorisce il transito dei germi facilitando la comparsa di infiammazioni. È per questo motivo che le otiti sono così frequenti nei bebè.
  4. Fino ai tre anni circa, il bimbo non riesce a soffiarsi il naso da solo. Questo significa che ha difficoltà ad allontanare in modo autonomo dalle narici il muco e tutto ciò che in esso vi rimane intrappolato.

I prodotti più adatti

Per la pulizia delle cavità nasali del bambino il preparato più indicato è la soluzione fisiologica, composta da cloruro di sodio (sale) e acqua sterile, in una concentrazione analoga a quella dei principali liquidi corporei. Oltre a venir preparata in laboratorio, può derivare anche da acque marine purificate oppure termali. In questo caso il prodotto finale risulta arricchito con differenti sali minerali che aiutano proprio a contrastare le infezioni e la congestione delle mucose.

  • La soluzione fisiologica per bebè può trovarsi in flaconcini monouso o in formula spray. In quest’ultimo caso deve avere un getto delicato e nebulizzato che, pur riuscendo a spingere fuori le secrezioni ristagnanti, non irriti le delicate mucose dei più piccoli. È importante poi che il beccuccio da inserire nel nasino sia piccolo e studiato per le narici del bebè.

Due metodi per i bambini

Per liberare bene il nasino dei bebè, sono due i metodi più consigliati dai pediatri: il lavaggio e l’asportazione del muco. Non si tratta di modalità in contrapposizione in quanto possono essere eseguite insieme, soprattutto quando il bimbo ha un raffreddore intenso o è molto piccolo. Ecco quali sono e come si effettuano.

Il lavaggio profondo

Per detergere in modo ottimale il nasino dei bimbi più piccoli, è consigliabile effettuare ogni giorno un corretto lavaggio, introducendo del liquido apposito direttamente nel naso in modo da liberarlo da eventuali secrezioni stagnanti. In presenza di raffreddore, è bene aumentare il numero dei lavaggi nasali giornalieri, in proporzione alle secrezioni generate dal disturbo. Perché sia veramente efficace, però, è necessario che la pulizia riguardi non soltanto le narici ma anche le fosse nasali, cioè le cavità che si trovano proprio dietro le narici, dove passa l’aria prima di arrivare alla gola e ai polmoni. Il metodo più efficace è chiamato “dinamico”: consiste nel far passare con un flusso costante il liquido specifico da una narice all’altra, attraverso anche le fosse nasali. In questo modo si riesce a lavare bene tutto il naso e a trascinare via il muco e gli agenti esterni (germi, pulviscolo e polline).

come si esegue

  1. Mettere disteso il bambino su una superficie piana e immobilizzarlo con il proprio corpo per evitare scatti improvvisi. Il modo migliore per “bloccare” il piccolo è quello di tenere fermo un suo braccio con il gomito e l’altro con l’anca, abbassandosi in modo da arginare i suoi movimenti anche con il proprio torace.
  2. Ruotare dolcemente la testa del bambino su un lato e tenerla ferma con una mano. Introdurre delicatamente l’erogatore nella narice destra, se la testa del piccolo è inclinata a sinistra, e nella narice sinistra se è piegato a destra. In questo modo si rende più facile il passaggio della soluzione da una narice all’altra. È importante in questa fase orientare leggermente il beccuccio dell’erogatore verso il basso, perpendicolarmente al viso, perché i buchi che collegano le due narici si trovano nella parte inferiore delle stesse.
  3. Tenere premuto l’erogatore finché non si vede uscire la soluzione pulita dall’altra narice (in genere dopo qualche secondo), dopo aver asportato tutto il muco che ingombra le fosse nasali. Non è necessario ripetere dall’altra narice. Se la soluzione fa fatica a uscire dall’altra parte e finisce in gola, si può provare a mettere un piccolo cuscino sotto le spalle del bambino, in modo che la testa sia più bassa del resto del corpo. In questo modo, la forza di gravità facilita la fuoriuscita dall’opposta narice senza interessare la gola.

L’asportazione del muco

Quando il naso è particolarmente intasato o se il bimbo è piccolo, il lavaggio nasale può essere insufficiente per eliminare del tutto il muco presente nelle narici. In questi casi può risultare di grande utilità asportare le abbondanti secrezioni con appositi aspiratori, così da liberare bene il naso, anche prima di effettuare il lavaggio con le soluzioni. Per questa operazione, fino a poco tempo fa c’erano in commercio soltanto delle piccole pompette aspiratrici, dotate di beccuccio anatomico adatto ai bebè, da schiacciare con le mani. Da qualche tempo, invece, è possibile effettuare questa operazione in modo agevole con appositi accessori che consentono di controllare l’intensità dell’aspirazione. Si tratta di un sistema composto da un apparecchio fisso con una punta anatomica da inserire nella narice del piccolo, un piccolo serbatoio con filtro arresta muco e, tramite un tubo flessibile, una bocchetta da cui l’adulto può ispirare per eliminare le secrezioni. Ricambi usa e getta garantiscono il massimo dell’igiene. Il sistema si completa con flaconcini di soluzione fisiologica che ammorbidiscono le secrezioni favorendo un’aspirazione migliore.

come si esegue

  1. Distendere il bambino su una superficie piana. Se il muco è denso o secco, instillare nelle narici alcune gocce di soluzione fisiologica. Inserire con molta delicatezza l’estremità del puntale dell’aspiratore nella narice del bebè. Fare attenzione a non spingere troppo in profondità la punta in modo da evitare eventuali lacerazioni o sanguinamenti.
  2. Aspirare leggermente attraverso l’apposita bocchetta. Aumentare via via la forza d’aspirazione fino a quando non si vede entrare il muco nel serbatoio trasparente. Continuare ad aspirare fino a quando la narice non sia del tutto libera. All’interno, un filtro appositamente studiato trattiene le secrezioni. Ripetere l’operazione nell’altra narice.
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