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Sembra banale, ma un nasino ben pulito è fondamentale per prevenire problemi, anche seri, che potrebbero sopraggiungere, da raffreddori a otiti, da laringiti a bronchiti. Tutto il sistema respiratorio è, infatti, strettamente correlato e il muco che ristagna in un naso chiuso favorisce la diffusione dei microrganismi nocivi nei vari organi.
Un organo prezioso… non solo per “sentire”
Posto all’inizio delle vie respiratorie, svolge almeno tre compiti importanti: umidifica, riscalda e filtra l’aria che si respira dall’esterno, eliminandone le impurità. La funzione di filtro del naso è fondamentale: grazie alle ciglia, a livello della mucosa, le particelle più grandi provenienti dall’esterno vengono bloccate nel naso, senza arrivare alle vie respiratorie più basse (polmoni e bronchi). Anche le particelle più piccole, come le polveri nell’aria, non oltrepassare questa barriera: esse vengono intrappolate nel muco, presente in un sottilissimo e impercettibile strato sulla mucosa nasale, e sospinte piano piano attraverso un meccanismo chiamato trasporto muco-cigliare.
Fino all’anno di età, il bambino respira quasi solo attraverso il naso, che diventa ancora di più un importante filtro nei confronti di virus, batteri o sostanze inquinanti presenti nell’aria inspirata. Il naso chiuso quindi va liberato per permettere al piccolo di respirare bene: occorre rimuovere il muco che eventualmente si è formato e che potrebbe ostruire le vie nasali.
Il rischio di complicazioni
Il ristagno del muco nelle narici facilita il diffondersi di infezioni, come faringiti e laringiti, in tutto l’albero respiratorio. Il muco è, infatti, un ottimo ambiente per la proliferazione dei microrganismi dannosi. Naso, gola e bronchi, poi, comunicano tra loro e ciò favorisce il passaggio di virus e batteri da una parte all’altra. Per lo stesso motivo il catarro e l’infiammazione possono risalire verso l’orecchio e provocare un’otite. Senza contare che il naso chiuso disturba il bimbo, che fatica a dormire e a mangiare. Se il raffreddore dura a lungo, può essere che il piccolo si indebolisca, predisponendosi a complicazioni.
Soluzioni fisiologiche e termali
Per pulire il nasino del piccolo, vanno bene le soluzioni fisiologiche sterili, a base di cloruro di sodio (sale) e acqua sterile, che non irritano la cute. Esse permettono non solo il lavaggio del naso, ma anche l’umidificazione della mucosa, per migliorare la respirazione. In commercio se ne trovano diversi tipi (in flaconcini monodose o spray). Allo stesso scopo si possono utilizzare anche le acque marine e termali, prodotti dalle caratteristiche simili alle soluzioni fisiologiche, ma arricchiti con oligoelementi specifici a seconda della loro provenienza. Questi minerali sono presenti in una composizione ottimale per mantenere il normale equilibrio della mucosa nasale.
Gli aspiratori nasali
Sono una novità degli ultimi tempi, molto indicata per i bambini più piccoli. Gli aspiratori nasali consentono di asportare le secrezioni, anche molto abbondanti, in modo delicato e indolore. In passato esistevano solo le specifiche pompette aspiratrici, dotate di beccuccio anatomico adatto ai bebè, da schiacciare con le mani. Oggi invece è possibile effettuare questa operazione in modo agevole con appositi accessori che consentono di controllare l’intensità dell’aspirazione. In commercio ce ne sono di diverse marche, ma sono composti in genere da un apparecchio fisso con una punta anatomica da inserire nella narice del piccolo, un piccolo serbatoio con filtro arresta-muco e, tramite un tubo flessibile, una bocchetta da cui l’adulto può ispirare per eliminare le secrezioni. Ricambi usa-e-getta garantiscono la massima igiene. Il sistema si completa in genere con flaconcini di soluzione fisiologica che ammorbidiscono le secrezioni favorendo un’aspirazione migliore.