Come scegliere il ciuccio per il neonato tra diversi tipi e forme

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 25/10/2024 Aggiornato il 25/10/2024

Il modello va scelto in base all’età del bebè e alle sue preferenze e va cambiato ogni due mesi. In ogni caso, prediligere le tettarelle piccole e le mascherine morbide.

ciuccio neonati

I modelli di ciuccio sono tantissimi e orientarsi non è sempre facile. La prima cosa da fare è scegliere la misura corretta in base all’età del bambino e ricordarsi di cambiarla durante la crescita. Per quanto riguarda la forma delle tettarelle, preferire quelle schiacciate, che rispettano l’anatomia della bocca. Tuttavia, nei primissimi mesi via libera anche al succhietto a ciliegia, con tettarella rotonda, che ricorda la forma del capezzolo materno ed è molto gradita ai neonati. In tutti i casi, cambiare il ciuccio ogni due mesi e toglierlo entro i due-tre anni di età, in modo da non compromettere lo sviluppo del palato.

Tipi di ciuccio

Il ciuccio più diffuso è formato da due o tre parti assemblate:

  1. la tettarella, la parte che viene succhiata
  2. la mascherina o scudo, la base della tettarella, che evita che il ciuccio possa essere risucchiato in bocca
  3. l’eventuale anello, una sorta di maniglia che permette di estrarre, maneggiare e agganciare più facilmente il ciuccio.

Ci sono poi i ciucci mono blocco, fatti tutto dello stesso materiale: sono più resistenti perché non presentano punti di giunzione che possono rompersi e sono più sicuri perché non hanno parti in materiale plastico rigido che in caso di caduta possano causare traumi.

Come scegliere il ciuccio

I modelli di ciuccio sono tantissimi e orientarsi non è sempre facile. Da dove iniziare? Innanzitutto, è importante scegliere la misura corretta per ogni bambino, in relazione alla sua età, e ricordarsi di cambiarla durante la crescita, in modo che il ciuccio si adatti sempre bene alla bocca del piccolo. Inoltre, in linea di massima, si consiglia di prediligere tettarelle piccole per limitare il potenziale impatto sulle strutture della bocca, a maggior ragione nei bimbi piccoli.

I materiali

Per quanto riguarda i materiali delle tettarelle e dei ciucci mono blocco, la scelta è fra caucciù e silicone, e va fatta tenendo conto dell’età dei propri figli.

In silicone

Il silicone è un materiale trasparente, che non assorbe odori e sapori, non si deforma e non subisce alterazioni nemmeno se viene sterilizzato spesso. Per questo, i ciucci in silicone sono indicati nei primi mesi di vita, quando l’igiene e la sterilizzazione sono fondamentali. Non sono l’ideale invece quando il bebè inizia a mettere i dentini perché il silicone è un materiale abbastanza fragile. Il piccolo potrebbe dunque inciderlo con i propri dentini, staccandone dei pezzetti.

In caucciù

Il caucciù è una gomma naturale, elastica e morbida derivata dal lattice. A differenza del silicone, è poroso, assorbe maggiormente odori e sapori e può essere più facilmente contaminato da microrganismi come batteri e funghi. Inoltre, se subisce troppe sterilizzazioni può rovinarsi.

Tuttavia, è molto più elastico e resistente, e non si lacera a causa della pressione dei denti del bebè. Per questo motivo, i ciucci in caucciù sono particolarmente indicati dopo i quattro-sei mesi, quando si possono osservare meno precauzioni igieniche e iniziano a spuntare i dentini. Mordicchiandolo, i bimbi traggono soddisfazione e sollievo.

Forma del ciuccio per neonato: quale scegliere

Anche in merito alla forma ciuccio neonato i dubbi dei genitori possono essere diversi. Ecco qualche consiglio per capire quale tettarella preferire a seconda delle proprie esigenze.

A goccia (ciuccio schiacciato)

Il ciuccio a goccia ha una forma schiacciata e ovale, per questo è detto anche ciuccio schiacciato È molto piccolo e sottile e si adatta alle caratteristiche anatomiche della bocca del bebè. Inoltre, aderisce perfettamente al palato senza danneggiarlo.

Anatomica

I ciucci con forma anatomica sono molto simili a quelli a goccia: hanno una forma schiacciata ed ellittica, ma asimmetrica, leggermente ripiegata verso l’alto (verso il palato) e piatta verso il basso (verso la lingua). Bisogna dunque assicurarsi di usarli nel verso corretto. Sono sempre in un formato molto piccolo e sottile e rispettano le caratteristiche della bocca del bebè.

A ciliegia

I succhietti a ciliegia hanno una forma rotonda, come una ciliegia o una pallina, che riproduce quella del capezzolo materno. Molti pediatri li sconsigliano dopo l’anno perché possono compromettere lo sviluppo di palato e denti del bebè. Tuttavia, proprio per la forma simile al capezzolo, possono essere più graditi ai neonati, anche pretermine, che così faranno meno “confusione” tra il seno materno e la tettarella.

Mascherina e anello

La mascherina può essere essenzialmente:

  • in caucciù o silicone: si tratta di un materiale morbido, che non crea fastidi al piccolo nemmeno quando dorme. Non è pericolosa in caso di cadute. È tipica dei ciucci a ciliegia e di quelli mono blocco;
  • in plastica rigida: spesso nei ciucci moderni questa mascherina ha una forma a farfalla o comunque lievemente incavata, segue l’anatomia della bocca e non copre il naso. Questi modelli sono attraenti dal punto di vista estetico perché hanno colori vivaci e tante decorazioni. Possono però esporre a traumatismi la zona della bocca in caso di cadute e incidenti.

In ogni caso, si suggerisce di preferire le mascherine dotate di fori d’aerazione che servono a limitare l’effetto irritante esercitato sulla pelle del bambino dalla saliva. Per quanto riguarda l’anello, andrebbero preferiti quelli in materiali morbidi e con dimensioni contenute.

Pur cercando di rispettare le indicazioni fornite sopra, bisogna comunque anche tener conto delle preferenze e reazioni di ciascun bambino. Per questo, può essere utile procedere per tentativi, provando vari tipi di ciuccio, così da individuare il modello più gradito dal proprio figlio.

A che età dare il ciuccio?

Se la mamma allatta al seno, gli esperti consigliano di aspettare che l’allattamento sia ben avviato prima di proporre il ciuccio al bambino. Nelle prime fasi, infatti, l’uso del succhietto potrebbe in qualche modo interferire con la nutrizione del piccolo, meglio dunque non correre rischi. In linea di massima, si suggerisce di attendere circa tre-quattro settimane della nascita, ma ogni caso è a sé e la valutazione è strettamente personale. Ogni mamma saprà capire quando l’allattamento è stabilizzato. Se invece il neonato è allattato con il biberon, si può introdurre il ciuccio fin da subito.

Anche nei bambini nati prematuri l’uso del ciucco viene raccomandato fin da subito perché facilita l’acquisizione delle capacità di succhiare e deglutire, riduce la percezione del dolore e aiuta a migliorare alcuni parametri come la crescita, l’aumento di peso, la maturazione. Per quanto riguarda tempi e modalità di utilizzo, l’ideale sarebbe impiegare il succhietto solo in determinati momenti per soddisfare precisi bisogni, per esempio per rassicurare il bimbo quando la mamma non c’è, aiutarlo a scaricare la tensione quando è agitato e rilassarlo al momento della nanna.

Tuttavia, la scelta su come e quando ricorrervi spetta alla famiglia e ai caregiver, che sicuramente hanno la sensibilità per interpretare il comportamento e le necessità del bebè. Indipendentemente dai tipi di ciuccio scelti, questo oggetto andrebbe gradualmente tolto tra i 6 e 12 mesi per ridurre il rischio che il bambino sviluppi otiti. Ma non serve forzare le cose: se il proprio figlio non è pronto si può aspettare fino ai due-tre anni di età.

Pro e contro del ciuccio

Questo oggetto può essere un grande alleato. Infatti:

  • aiuta a soddisfare il bisogno naturale di suzione, un riflesso innato nel neonato
  • ha effetti positivi sulla regolazione di diversi parametri e funzioni dell’organismo, come
  • ossigenazione, battuto cardiaco, digestione
  • ricorda al bambino il seno materno, fonte di nutrimento e calore, dunque, rassicura, rilassa e tranquillizza
  • stimola i muscoli facciali
  • permette di scaricare la tensione e il dolore
  • riduce il rischio di Sids, la cosiddetta morte in culla
  • favorisce la regolazione del comportamento
  • aiuta il bambino a separarsi dalla figura materna

Non manca qualche contro:

  • nelle prime settimane di vita l’uso del ciuccio può interferire con l’allattamento materno;
  • l’uso prolungato del ciuccio (dopo i 2-3 anni) potrebbe influire sullo sviluppo della bocca e della dentizione, creando problemi di malocclusione, deformando il palato e favorendo la crescita di denti storti e sporgenti
  • l’utilizzo esteso del ciuccio può comportare problemi di linguaggio e difficoltà nella corretta
  • articolazione delle parole
  • il ciuccio può divenire un ricettacolo di germi e favorire la trasmissione di infezioni, specie da quando il bebè inizia l’asilo
  • l’impiego prolungato del ciuccio può favorire la comparsa di otiti
  • se viene usato come sostituto di coccole, carezze, rassicurazioni, presenza può diventare svantaggioso

3 consigli utili

  1. In media il ciuccio andrebbe sostituito ogni due mesi.
  2. Se il ciuccio è rovinato, presenta abrasioni o taglietti, diventa poroso, sviluppa una patina biancastra, meglio cambiarlo.
  3. Fino ai sei mesi si consiglia di sterilizzare il ciuccio almeno una volta al dì e quando cade. Dopo i sei mesi si può diradare la frequenza di sterilizzazione, fino ad arrivare a sciacquarlo solo con acqua.
 
 
 

In breve

Scegliere il succhietto per i bambini è molto importante. Fino ai quattro-sei mesi sono indicati quelli in silicone, mentre sopra i sei mesi quelli in caucciù. La forma da preferire migliore è quella che rispetta l’anatomia della bocca, con tettarella schiacciata. Tuttavia, nei primissimi mesi è molto gradito anche il succhietto a ciliegia, con tettarella rotonda, da evitare nei bimbi più grandicelli per non compromettere lo sviluppo del palato.

 

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