Come comportarsi nei primi giorni di vita del neonato?

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 16/05/2022 Aggiornato il 16/05/2022

Dalla disinfezione del moncone ombelicale al bagnetto, dalla detersione degli occhi alla pulizia del sederino, sono tante le attenzioni da dedicare al piccolo nel primo mese di vita. Ecco come comportarsi nei primi giorni di vita del neonato

Come comportarsi nei primi giorni di vita del neonato?

Finalmente a casa. La felicità è tanta, ma inutile nascondersi che per i neogenitori è tanta anche l’ansia di non riuscire ad affrontare nel modo corretto gesti semplici come quello della pulizia del bebè. Serve, dunque, qualche consiglio per sentirsi più sereni e poter così dedicare al piccolo le giuste attenzioni che non sono solo semplici pratiche di igiene, ma momenti chiave per rafforzare il legame con il piccolo.  Ecco come comportarsi nei primi giorni di vita del neonato con i consigli della dottoressa Cosma Padula, coordinatrice ostetriche all’ospedale Santa Maria di Bari.

Cosa mettere sulla pelle del neonato?

La pelle dei neonati ha uno spessore di circa il 20% in meno rispetto a quella dell’adulto; in più è poco protetta perché manca del film idrolipidico e della secrezione sebacea, ha un pH (grado di acidità) più elevato e minori difese naturali. È, dunque, una cute fragile che facilmente perde equilibrio e idratazione, diventando secca, squamosa, a volte irritata e arrossata. Occorre, quindi, prestare particolare attenzione a tutti i gesti di pulizia, sia nel modo in cui si eseguono, sia nella scelta dei prodotti dermocosmetici che si utilizzano.

Pertanto, per la pulizia del neonato non bisogna mai usare prodotti di pulizia per adulti, anche se delicati, perché la sua cute fragile va trattata solo con formule specifiche, nate da studi specifici e testate per garantire la massima tollerabilità. Al momento dell’acquisto è importante controllare che abbiano un pH neutro per un’azione lavante delicata e rispettosa del fragile equilibrio cutaneo dei più piccoli e, nel caso degli shampoo, una composizione studiata per non irritare la pelle e gli occhi.

Come si pulisce l’ombelico al neonato?

Punto di partenza per l’igiene del neonato è la corretta medicazione del moncone ombelicale, che consiste nel tenere il cordone pulito, asciutto e coperto con garze sterili. Studi recenti hanno dimostrato che con le giuste misure igieniche, oltre a evitare il rischio di infezioni, si riducono i tempi di essiccamento e caduta del moncone. Occorre, quindi, eseguire le medicazioni tre volte al giorno, con particolare cura e facendo sempre attenzione a non inumidire il moncone: se per qualsiasi ragione dovesse succedere, meglio procedere a un’altra medicazione. Una volta caduto il moncone, è necessario medicare con un disinfettante la cicatrice a ogni cambio di pannolino e coprirla con una garza. Rimosse le crosticine, si applica una garza asciutta e dopo tre-quattro giorni, a cicatrizzazione completata, si può procedere con il primo il bagnetto.

Come fare il primo bagnetto al bimbo?

È un appuntamento che inizia qualche giorno dopo la caduta del moncone. Ideale, poi, è farlo tutto i giorni e non solo per ragioni igieniche, ma anche per il benessere che procura al bebè in quanto durante il lavaggio si rafforza il legame con i genitori. Meglio prevederlo preferibilmente nelle ore serali in modo che il neonato si rilassi e si prepari a un riposo sereno.

La prima regola daseguire è quella di usare solo le apposite vaschette in materiale plastico che hanno misure adatte ai neonati, sono stabili sul piano d’appoggio e comode sia per il piccolo sia per la mamma; inoltre possono essere lavate e disinfettate con facilità per garantire il massimo dell’igiene. La temperatura dell’acqua va sempre controllata con un termometro: deve essere infatti attorno ai 37° C, mentre quella della stanza dovrebbe essere attorno ai 24-25° C.

Quando si immerge il bebè nell’acqua, gli si devono sostenere con un avambraccio il collo e la testa visto che non è ancora in grado di farlo da solo. Con l’altra mano si può procedere al lavaggio partendo dalla testa e passando al viso, al pancino, alle gambine fino ai piedini. Per ultimo si può girare il neonato a pancia in giù, in modo che appoggi il pancino su un avambraccio mentre con l’altra mano si procede a lavargli la schiena. Al termine del bagnetto si asciuga il piccolo con un telo di spugna morbido tamponandolo delicatamente e infine lo si può massaggiare con un olio idratante per favorirne il rilassamento completo.

Come lavare i capelli di un neonato?

Che abbia pochi o tanti capelli, non importa: la testina del piccolo va lavata. Per comodità si può scegliere di farlo durante il bagnetto con una spugna morbidissima, meglio se naturale, imbevuta di acqua, massaggiando con delicatezza il cuoio capelluto. Ma si può procedere allo shampoo anche senza fare il bagnetto completo, soprattutto se il neonato suda molto in testa: importante durante l’operazione è tenere sempre il capo leggermente reclinato all’indietro per evitare che l’acqua, ed eventualmente lo shampoo (ne basta pochissimo), scivoli sul viso e sugli occhi. Importante poi controllare che l’acqua non sia fredda ma neppure troppo calda: tenerla in una brocca semplifica l’operazione. Si può approfittare del momento dello shampoo per massaggiare il cuoio capelluto del bebè procedendo con leggeri movimenti circolari dei polpastrelli: è rilassante e, se effettuato verso sera, aiuta a conciliargli il sonno.   

Qual è il modo migliore di lavare il sederino di un neonato?

Nei primissimi giorni di vita basta usare acqua corrente tiepida e proseguire poi usando un detergente delicatissimo a base di amido di riso o altre sostanze naturali emollienti. Quello che conta è lavare il sederino e i genitali a ogni cambio del pannolino per preservare il delicato equilibrio della zona e prevenire efficacemente irritazioni e rossori. Mentre si esegue il lavaggio occorre fare attenzione al movimento della mano:

–  nelle bambine deve andare sempre dal davanti al dietro per evitare che i germi fecali si trasferiscano nella zona genitale provocando irritazioni e infezioni. Sempre nelle bambine, è importante anche ricordarsi di detergere la zona vulvare, tra le grandi e piccole labbra;

–  nei maschietti, che presentano ancora la parte terminale del pene coperta da una sottile pellicina, è bene lavare solo la zona esterna. Solo in seguito, infatti, si potrà abbassare delicatamente il prepuzio (senza mai forzare) e lavare anche la punta del pene per rimuovere eventuali depositi di smegma (una sostanza biancastra secreta dai genitali, mischiata a cellule cutanee, sebo e materiali umidi provenienti dalle urine).

Come pulire le orecchie a un neonato?

Sono molto delicate e vanno pulite solo all’esterno, a livello del padiglione auricolare, facendo attenzione che la pressione non sia mai eccessiva e senza mai spingersi nel condotto uditivo. L’acqua può bastare per il lavaggio, mentre per asciugare l’orecchio (è importante sempre farlo con particolare cura) si può usare un panno di cotone molto morbido. Attenzione ai bastoncini di cotone che si devono usare solo per pulire il padiglione auricolare (ossia la parte esterna) e nulla più. In ogni caso è bene tenere presente che il cerume rappresenta una protezione naturale per le orecchie dei piccoli che, quindi, non vanno pulite tutti i giorni ma solo un paio di volte alla settimana.

Quando iniziare a pulire il naso del neonato?

Quando il bebè è appena nato, è sconsigliato fare lavaggi nasali o usare gli aspiratori, in quanto possono compromettere la delicatissima mucosa del naso che, se troppo sollecitata, finisce per produrre altro muco. I piccoli per altro possiedono una naturale capacità, attraverso starnuti e rigurgiti, di risolvere da soli il problema delle secrezioni eccessive. Solo se si notano problemi respiratori è bene rivolgersi al pediatra che può consigliare adeguate strategie di pulizia del naso ed eventuali farmaci, se necessario.

 

 

 

 
 
 

In sintesi

Quanto tempo deve durare il bagnetto del neonato?

Dieci minuti di immersione sono sufficienti per il bagnetto del bebè: una sosta più lunga in acqua può, infatti, impoverire eccessivamente la sua cute. Importante infine dedicare attenzione all’asciugatura, in particolare dove ci sono pieghe cutanee, perché la pelle che resta umida diventa ancora più fragile e soggetta a irritarsi.

Come pulire al bocca al neonato?

Normalmente non è necessario pulire la bocca nei neonati, ma se la mamma lo desidera può prendere una garza imbevuta di soluzione fisiologica e passarla delicatamente sulle gengive e nel cavo orale per togliere eventuali residui di latte.

Cosa occorre per pulire gli occhi?

Per pulirli basta una garzina sterile inumidita con acqua fisiologica. È sufficiente una volta al giorno, ma se l’occhietto si sporca spesso e presenta secrezioni filanti è necessario il parere del pediatra perché potrebbe essere presente un’infezione che necessita cure adeguate.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Bimba di 4 anni che respinge la mamma e vuole solo il papà

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

In 5^ settimana la camera gestazionale è vicina alla cicatrice del precedente cesareo

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La posizione della camera gestazionale in prossimità della cicatrice nei primissimi tempi della gravidanza è inevitabile perché l'utero è ancora di piccole dimensioni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti