Bagnetto al neonato: 10 risposte ai dubbi delle mamme

Angela Bruno A cura di Angela Bruno, Alberta Mascherpa Pubblicato il 07/02/2025 Aggiornato il 07/02/2025

Tutte le informazioni sui dubbi che attanagliano le mamme appena tornate dall'ospedale. Il bagnetto è un rituale importante e va gestito al meglio.

Il bagnetto del bebè è un momento importante non solo per l'igiene, ma anche per il rapporto che si crea con il neonato

Il bagnetto al neonato è un momento importante per le mamme che tornano a casa con un piccolo da accudire. Ma i dubbi sono sempre tanti per le neonamme e i neopapà, anche se andrebbe vissuto non come un obbligo ma come un momento speciale che aiuta a rinforzare il legame tra il neonato e chi lo accudisce. Ecco allora le risposte ai 10 dubbi più frequenti delle mamme.

1) Quando fare il primo bagnetto al bebè?

Attorno al bagnetto al bebè ruotano ancora molti luoghi comuni. Come quello che si debba aspettare la caduta del moncone per immergere il piccolo in acqua. In realtà si può anche fare il primo bagnetto al bebè subito appena tornati a casa dall’ospedale quando il moncone è ancora presente. In questo caso, per evitare che la parte si infetti, è fondamentale dopo il lavaggio asciugare bene il moncone con una garza sterile così da eliminare l’umidità che fa proliferare i batteri. Nulla vieta comunque di aspettare la caduta del moncone per fare il primo bagnetto al bebè se così ci si sente più sicure. Nel frattempo, basta lavare il piccolo “a pezzi” soprattutto nelle zone intime in modo da evitare fastidiosi arrossamenti.

2) Si può fare il bagnetto al bebè dopo la poppata?

Vecchie credenze ormai superate sostenevano che fosse poco indicato fare il bagnetto al bebè dopo la poppata. In realtà anche in questo caso non ci sono preclusioni di sorta. Anzi, il dopo poppata può essere un buon momento per il bagnetto: un neonato che ha fame preferisce di certo vedere soddisfatto questo bisogno prima di essere immerso in acqua. Il rischio di congestione per altro è minimo visto che il bebè viene immerso in acqua calda e per un tempo limitato. Non c’è in sostanza un momento perfetto per fare il bagnetto al bebè: che sia prima o dopo la poppata, il mattino o la sera non ha grande importanza. Quello che conta è che il neonato sia sveglio e tranquillo e che i genitori abbiano il giusto tempo da dedicare a questa pratica che richiede calma e attenzione.

3) Il bagnetto al bebè va fatto tutti i giorni?

Le mamme imparano presto che con i neonati non ci sono regole rigide. Il bagnetto, pur essendo un imprescindibile gesto di igiene e di benessere per il bebè, non deve necessariamente essere programmato ogni giorno, magari alla stessa ora. La frequenza del bagnetto al bebè può variare, ad esempio, in base alle stagioni visto che in estate l’immersione può risultare più piacevole che d’inverno con il freddo. Quello che conta poi è osservare le reazioni del bebè: se mostra piacere nel contatto con l’acqua si può decidere per un appuntamento quotidiano con il bagnetto che invece si può fare con minor frequenza qualora il neonato manifesti un fastidio. In quest’ultimo caso comunque vale la pena cercare di capire le motivazioni del disagio che possono anche essere legate a condizioni esterne come la temperatura dell’acqua, il momento in cui si fa il bagnetto, il detergente che si usa.

4) Serve per forza la vaschetta?

Le vaschette apposite per il bagnetto sono studiate per essere pratiche e sicure. Ciò non toglie che per il bagnetto al bebè si possa usare un normale catino oppure il lavandino a patto che lo si lavi bene prima di immergere il neonato. Sarebbe invece opportuno evitare la vasca. Innanzitutto perché occorre lavarla con cura prima di ogni immersione del bebè con un gran dispendio di tempo e di fatica. Nella vasca poi c’è il rischio che il piccolo scivoli, batta la testa o inali l’acqua che schizza.

5) Qual è la temperatura giusta?  

Bisogna innanzitutto prestare attenzione alla temperatura dell’ambiente. Perché il neonato non prenda freddo non dovrebbe mai scendere sotto i 22°. Per l’acqua è ideale una temperatura tra i 32° e i 36° C, con una variazione che può dipendere anche dalla stagione: in estate può dare benessere al piccolo usare acqua più fresca mentre con il freddo dell’inverno risulta piacevole qualche grado in più. In ogni caso la temperatura dell’acqua va sempre misurata prima di immergere il bebè: all’inizio può essere d’aiuto un termometro mentre con un po’ di pratica si può passare ad usare il gomito.

6) Come va lavato il bebè?

Va immerso gradualmente nell’acqua, tenendolo in modo saldo, con il dorso e la testa appoggiati all’avambraccio di un adulto. Con la mano o una spugna morbida si cominciano a lavare la testa e il viso, poi si passa al corpo. Tenendolo sempre ben saldo, lo si gira con l’aiuto dell’avambraccio per lavare la schiena e il sederino.

7) Qual detergente usare?

Che lo si aggiunga nella vaschetta o lo si metta su una spugna morbida, poco importa. Quello che conta è che il detergente per il bagnetto non sia lo stesso che si utilizza in famiglia ma uno specifico per l’igiene del bebè. La pelle di un neonato, infatti, non ha ancora sviluppato difese forti contro tutto ciò che potrebbe aggredirla e ha bisogno quindi di essere trattata con la massima delicatezza, proprio come fanno i detergenti formulati per i più piccoli, in modo che non si irriti o si arrossi.

8) Bisogna usare una crema dopo il bagnetto?

Anche in questo caso occorre valutare caso per caso. La pelle di un neonato in genere è sufficientemente idratata e basta quindi asciugarla con cura dopo il lavaggio, facendo particolare attenzione alle pieghe dove l’umidità può creare fastidiose irritazioni. Su indicazione del pediatra, nel caso di una cute che per particolari condizioni tenda a seccarsi, si può usare una crema idratante specifica per bebè. Un olio per bebè può essere prezioso invece per un massaggio al termine del bagnetto, una coccola che rilassa il piccolo e rinforza il legame con chi si occupa di lui.

9) Si può uscire dopo il bagnetto?

Dipende ovviamente dall’ora in cui si decide di fare il bagnetto al bebè. Nulla vieta di fare una passeggiata dopo l’immersione in acqua a patto che il momento sia propizio dal punto di vista climatico e che il piccolo sia tranquillo.

10) Come fare il bagnetto a un anno?

Man mano che il piccolo cresce è possibile cambiare la modalità di approccio con la pratica del bagnetto. Innanzitutto, quando il piccolo comincia a gattonare, a camminare e a muoversi la necessità di lavarlo può farsi più stringente. Sempre con la crescita si può passare dalla vaschetta alla vasca ma attenzione che in ogni caso il piccolo, anche se più autonomo, non va mail lasciato solo neppure un attimo quando è immerso. In tema di detergenza vale sempre invece la regola di usare prodotti specifici per bambini così da scongiurare il rischio di irritazioni.

 

 
 
 

In breve

10 risposte a 10 domande delle mamme che tornano a casa con un bebè e non sanno da dove partire. Quando fare il bagnetto, temperatura dell’acqua, durata, frequenza: tutto deve essere gestito senza stress e dando una routine al bambino che sia anche un momento speciale per lui e per chi lo accudisce.

 

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