Cosa fare se il bambino ha il naso chiuso

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 20/01/2025 Aggiornato il 20/01/2025

Un fastidio dovuto in genere a un accumulo di muco ma che può essere determinato anche da altre cause. Vediamo cosa fare per aiutare i piccoli a respirare meglio.

Foto di Polina Tankilevitch da Pexels

Il naso chiuso è un grande fastidio sia per gli adulti che per i bambini. I neonati in modo particolare ne risultano disturbati dal momento che una condizione di cattiva respirazione rischia di compromettere il sonno e può rendere difficoltosa anche la suzione, sia dal seno materno che dal biberon.

In genere il naso chiuso è determinato da un accumulo di muco dovuto a fattori diversi come un raffreddore o un’influenza. In assenza di muco, invece, l’ostruzione nasale può essere attribuita a patologie e malformazioni in genere congenite.

In questi casi è necessario il consulto con un otorino mentre la gestione del naso chiuso è di competenza del pediatra qualora la situazione non migliori dopo qualche giorno con gli accorgimenti, dalla corretta igiene del naso ai lavaggi nasali, che i genitori possono mettere in atto per aiutare il neonato a respirare meglio.

A cosa è dovuto

Un neonato respira praticamente solo con il naso fino a sei mesi: è facile quindi, e questo non deve mettere in allarme i genitori, che abbia un respiro rumoroso anche senza che il naso sia chiuso. I piccoli sono in grado, infatti, pur non soffiandosi il naso da soli, di tenere libere le vie nasali.

In condizioni normali infatti il muco, chiaro e fluido, serve per mantenere umidificate e lubrificate le prime vie aeree e per intrappolare tutto quanto di dannoso, dalle particelle di smog ai virus, può penetrare attraverso le prime vie aeree e raggiungere parti più profonde dell’apparato respiratorio.

Tutto questo in condizioni normali: quando invece il muco viene prodotto in eccesso è facile che il naso si “tappi” rendendo difficoltosa la respirazione. Il naso otturato provoca nel neonato nervosismo e irrequietezza, interferisce con il sonno e anche con l’alimentazione: il piccolo fatica a mangiare, sia che venga allattato al seno o artificialmente, e anche quando è già svezzato.
Il naso chiuso è nella maggior parte dei casi dovuto a un accumulo di muco che viene prodotto in eccesso per precise cause:

  • la presenza di una patologia delle prime vie respiratorie come un raffreddore o una sindrome influenzale. In questi casi il muco abbonda e, da chiaro e fluido, diventa più denso e con un colore che tende al giallo-verdognolo
  • se il muco rimane chiaro ma viene prodotto in quantità molto abbondante tanto da risultare irritante e se sono presenti occhi gonfi e arrossati si può ipotizzare una rinite allergica. E’ bene informare il pediatra per procedere alle verifiche del caso.

Naso chiuso senza muco

Può succedere che il naso del neonato sia chiuso anche senza muco. In questo caso il problema rimanda in genere a malattie congenite e di malformazioni presenti già alla nascita, ma comunque molto rare:

  • atresia delle coane: la chiusura posteriore delle fosse nasali viene rilevata alla nascita qualora interessi entrambe le narici dal momento che in questo caso il neonato necessita di un’assistenza respiratoria continua. Le forme monolaterali, che interessano una sola cavità nasale e che sono quindi meno gravi, possono essere rilevate più avanti, persino durante l’adolescenza.
  • stenosi nasale: si tratta della chiusura dell’ingresso o del tratto intermedio. Anche in questo caso, se la problematica interessa entrambe le narici dà vita a un quadro grave che viene immediatamente rilevato. Qualora invece sia interessata una sola narice è più facile che la problematica venga diagnosticata solo quando crea forti disturbi.
  • neoformazioni nasali: possono essere di varia natura e originare dal naso o da strutture adiacenti.

In tutti questi casi, quando il naso è chiuso senza muco, è necessario un consulto dall’otorino per riuscire a individuare l’origine del problema e procedere con gli opportuni interventi.

Quanto dura il naso chiuso in un neonato

Non è facile stabilire in quanto tempo possa passare il naso chiuso nel neonato. Occorre innanzitutto fare un distinguo. Nel caso del naso chiuso senza muco, infatti, è necessario indagare le cause che lo determinano e stabilire il necessario intervento in modo che il neonato possa respirare liberamente: i tempi per la risoluzione del problema possono ovviamente dilatarsi.

In presenza di muco invece va sempre tenuto presente che l’ostruzione nasale è un fenomeno temporaneo che può risolversi in tempi più o meno brevi in base alla gravità della patologia che lo ha provocato, al coinvolgimento di una oppure di due fosse nasali, agli interventi che vengono messi in atto per liberare il naso. In ogni caso una congestione nasale che dura più di una settimana, dieci giorni va segnalata al pediatra.

Un ristagno di muco, infatti, rappresenta il terreno ideale per lo sviluppo di germi e batteri che possono essere responsabili di patologie come otiti e bronchiti. E’ bene chiedere l’intervento tempestivo del pediatra anche in caso di naso chiuso che si accompagna a febbre, difficoltà respiratorie, forte irritabilità.

Rimedi

Il primo rimedio per prevenire il naso chiuso o comunque per aiutare il neonato a respirare meglio, il più semplice ma comunque efficace, resta quello di mantenere sempre ben pulito il naso. Per farlo è sufficiente l’instillazione nasale di soluzione salina (soluzione fisiologica reperibile in fialette in farmacia e nei negozi per bambini).

E’ buona regola procedere con l’instillazione 15-20 minuti prima dei pasti e del riposo notturno: bastano 2-3 gocce di soluzione da instillare prima in una, poi nell’altra narice, preferibilmente tenendo il piccolo in posizione supina. L’instillazione nasale non ha controindicazioni e può essere adottata come pratica di igiene quotidiana per mantenere libero il naso; in presenza di muco che ostruisce il naso si può procedere con le instillazioni anche più volte al giorno.

Meglio evitare invece l’aspirazione del muco dal naso con gli appositi strumenti perché questo potrebbe creare un trauma alle mucose, senza per altro garantire efficacia.
Va tenuto presente infine che se il neonato fatica a mangiare per via del naso chiuso è bene lasciare che si attacchi al seno oppure che prenda il biberon con maggior frequenza. Nel caso poi che insieme al naso chiuso sia presente la febbre è importante sempre monitorare lo stato di idratazione del neonato controllando il numero di pannolini che bagna: se il piccolo fa meno pipì del solito è opportuno segnalarlo subito al pediatra.

Come aiutare il neonato a respirare meglio

Quando il naso è chiuso per un accumulo di muco può essere utile passare dalle semplici istillazioni ai lavaggi nasali. Nei neonati è preferibile procedere usando una siringa (senza ago) da 2,5 ml o 5 ml che permette di inserire la soluzione fisiologica nelle narici con una discreta pressione, utile a liberare le prime vie aeree ma non pericolosa per la delicata mucosa nasale.

Come per le instillazioni, anche i lavaggi nasali si possono eseguire prima della poppata o del pasto e poco prima di mettere a letto il neonato. Al posto della soluzione fisiologica (che si definisce ipotonica perché contiene una bassa percentuale di sodio) si possono usare per i lavaggi nasali anche soluzioni ipertoniche con una concentrazione di sodio cloruro più elevata: sono più efficaci per eliminare il muco e liberare il naso, hanno in più un’azione decongestionante ma vanno sempre utilizzate solo dopo aver chiesto il parere del pediatra.

Come far dormire un neonato col naso tappato

La fase del sonno risulta sempre molto difficile quando il neonato ha il naso chiuso. Ecco cosa è possibile fare per aiutarlo a riposare serenamente:

  • pulire bene il naso prima del sonno con l’instillazione di poche gocce di soluzione salina se la congestione non è eccessiva e il neonato non mostra particolari segni di fastidio oppure procedere con un lavaggio nasale quando il piccolo si mostra molto infastidito per l’ostruzione nasale.
  • fare attenzione che l’aria nella stanza non sia troppo secca e la temperatura si aggiri intorno ai 19-20°C. E’ bene quindi regolare il riscaldamento e può essere utile utilizzare un umidificatore. E’ opportuno non aggiungere nessun prodotto profumato nell’umidificatore, neppure se si tratta di un olio essenziale, perché potrebbe avere un effetto irritante sulle delicate mucose nasali del neonato. Per la stessa ragione non sono da usare nei piccolissimi oli e pomate balsamiche che possono aiutare a respirare meglio di notte ma solo nei bambini più grandicelli.
  • è vero che alzare la testa con un cuscino aiuta a respirare meglio. E’ bene evitarlo però nei neonati perché questo potrebbe aumentare il rischio di soffocamento.
 
 
 

In breve

Piccoli accorgimenti come instillazioni e lavaggi nasali possono aiutare il neonato a respirare meglio quando ha il naso chiuso che lo rende irritabile e gli impedisce un sonno sereno.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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