A cura di “La Redazione”Pubblicato il 14/01/2015Aggiornato il 26/01/2015
Dopo le prime cure eseguite al momento della nascita, il bebè viene sottoposto alla sua prima visita medica, di solito, il giorno successivo (salvo in caso di sofferenza, di complicanze durante il travaglio o di parto prematuro, che richiedono una visita immediata).
La visita è praticata dal neonatologo, facendo distendere il bebè nudo sul fasciatoio e seguendo un “percorso” che va dalla testa agli arti inferiori: ogni parte del corpo viene accuratamente esaminata, dal colorito della cute, alle misure di altezza e peso e alla reattività agli stimoli:
il capo: si osservano la struttura e la simmetria del volto, i padiglioni auricolari, il diametro delle pupille e la bocca, segnalando l’eventuale presenza di gonfiori, dovuti alla compressione della testa durante il travaglio, o di macchie (come per esempio nevi e angiomi);
il torace: l’esplorazione del torace prevede, in particolare, l’auscultazione del cuore e dei polmoni;
i genitali: nel maschietto, il pediatra si accerta dell’avvenuta discesa dei testicoli nello scroto (la sottile sacca cutanea che li contiene), mentre nelle femminucce verifica che le piccole labbra siano separate;
gli arti: da un lato, si valuta il tono muscolare e i riflessi, che rappresentano un importante indicatore dello stato di benessere del neonato, dall’altro si rilevano le condizioni di sviluppo. In particolare, per escludere un’incompleta maturazione delle anche si effettua la manovra di Ortolani, utile al riconoscimento precoce di un’eventuale displasia (un difetto congenito, cioè presente dalla nascita, dell’articolazione coxofemorale, cioè del punto di intersezione della testa del femore, l’osso lungo della gamba, nella cavità dell’osso del bacino che la contiene).
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