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Nuove speranze per chi soffre di (Sma), malattia che rappresenta la prima causa genetica di mortalità infantile, potrebbero arrivare dallo screening neonatale.
Muscoli deboli
L’atrofia muscolare spinale è caratterizzata da una grave debolezza muscolare progressiva e debilitante. La causa è la perdita di motoneuroni del midollo spinale e del tronco encefalico. I bambini con il tipo di Sma più severa possono andare incontro a paralisi e avere difficoltà nel mantenimento di funzioni vitali, come respirare e deglutire. A causa della perdita o del difetto del gene Smn1, le persone affette da Sma non producono sufficienti quantità di proteina Smn, fondamentale per la sopravvivenza dei motoneuroni. La gravità della malattia è correlata con la quantità di proteina mancante.
Vari livelli di gravità
I bambini affetti dalla Sma di tipo 1, la forma più grave, producono una quantità molto bassa di proteina Smn e non riescono a stare seduti senza ausili o a vivere oltre i due anni senza supporto respiratorio. Quelli affetti dai tipi 2 e 3 producono una quantità maggiore di proteina e hanno forme di Sma meno severe, ma sempre in grado di modificare aspettativa e qualità di vita.
Fondamentale la diagnosi precoce
Per fortuna negli ultimi anni, grazie ai progressi della scienza, si è passati dal considerarla una malattia irriducibile a nuove speranze reali di trovare una cura. Uno dei capisaldi delle nuove frontiere è la diagnosi sempre più precoce. Il progetto pilota di screening neonatale ha proprio l’obiettivo di intercettare i malati di atrofia muscolare spinale subito dopo la nascita. Una goccia del sangue che viene già prelevato ai neonati sarà destinata a questa analisi: i bambini con forme gravissime (Sma 1 e 2) saranno immediatamente avviati alla terapia.
Il via in Lazio e Toscana
L’iniziativa di screening neonatale partirà in Lazio e Toscana nei primi mesi del 2019, con la collaborazione di Policlinico Gemelli di Roma, ospedale Meyer di Firenze e associazione Famiglie Sma, insieme a Biogen. C’è già una legge nazionale, la 167/2016, sullo screening neonatale esteso per circa 40 malattie metaboliche: gli specialisti sperano di poter inserire anche la Sma nei test futuri.