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Il riflesso rosso del neonato è un test di screening essenziale per rilevare precocemente la presenza di condizioni potenzialmente pericolose per il normale sviluppo dell’apparato visivo del bambino. In base alle indicazioni dell’Accademia americana di pediatria, la sua esecuzione viene raccomandata a tutti i neonati prima delle dimissioni dall’ospedale e nelle successive visite periodiche effettuate dal pediatra, proprio allo scopo di ridurre al minimo i ritardi nella diagnosi di malattie che possano compromettere la vista e la salute generale del piccolo.
Quali malattie degli occhi del neonato rileva il test del riflesso rosso
In particolare questo test consente di individuare situazioni in cui il riflesso rosso generato dalla luce proiettata sulla retina viene meno: questo può avvenire in molte situazioni patologiche come la cataratta congenita, (un’opacità del cristallino in grado di interferire significativamente sulla sua trasparenza, che se non trattata rappresenta una delle principali cause di cecità in età pediatrica), il retinoblastoma, le anomalie retiniche, errori gravi della rifrazione e lo strabismo, nonché malattie sistemiche con manifestazioni oculari.
Di solito lo fa il pediatra
In Italia sono per lo più i pediatri di famiglia a provvedere al controllo della funzione visiva del bambino in occasione dei bilanci di salute, mentre non è elevata la frequenza della sua esecuzione presso i reparti maternità degli ospedali nazionali.
Come si fa il test del riflesso rosso al neonato?
Il controllo del riflesso rosso va eseguito ricorrendo a un oftalmoscopio, uno strumento che permette di osservare il fondo dell’occhio, me in sua assenza è possibile utilizzare strumenti diversi quali, per esempio, una comune macchina fotografica: anch’essa, infatti, è in grado di rilevare questo riflesso, come risulta dall’effetto “occhi rossi” di tante fotografie.
Prima dell’esecuzione è necessario far dilatare le pupille del bebè: a tale scopo è sufficiente lasciare il piccolo in un ambiente dalla luce bassa per qualche minuto oppure instillargli alcune gocce di sostanze midriatiche (che provocano la dilatazione della pupilla) come la tropicamide.
A questo punto, sempre in un ambiente oscurato, il medico si posiziona, a una distanza di circa 60-80 centimetri, di fronte al bambino tenuto in braccio da un genitore e ne illumina entrambi gli occhi simultaneamente tramite la luce dell’oftalmoscopio: riflessa dal fondo degli occhi, questa luce viene trasmessa all’indietro dando modo all’esaminatore di rilevarne eventuali alterazioni.
Cosa evidenzia il test del riflesso rosso del neonato
In base alle indicazioni riportate dall’Accademia americana di pediatria questi possono essere i diversi esiti dell’esame:
- normale: ambedue i riflessi rossi sono uguali;
- non uguale: un riflesso rosso è più intenso dell’altro;
- assente (cataratta o altra patologia): la presenza di opacità del cristallino o di alterazioni retiniche blocca il riflesso rosso o lo riduce;
- corpo estraneo/abrasione della cornea: il riflesso rosso dell’occhio risulta anomalo per un difetto corneale o un corpo estraneo;
- strabismo: il riflesso rosso è anomalo nell’occhio non in asse.
In caso si evidenzi una delle alterazioni descritte, il bambino va sottoposto a una più approfondita visita presso un medico oculista pediatra che verifichi quale sia il problema all’origine della reazione anomala e predisponga un trattamento adeguato.
Fonti / Bibliografia
- American Academy of Pediatrics – SIPEC – Società Italiana di Pediatria CondivisaSIPEC - Società Italiana di Pediatria Condivisa
- Cataratta congenita: segnali d'allarme e cure tempestive - ISSaluteLa cataratta congenita è una malattia caratterizzata da opacizzazione del cristallino (lente situata all’interno dell’occhio) già alla nascita o nei primi tre mesi di vita; rappresenta una delle cause più frequenti di cecità infantile. Scoprire e curare tempestivamente la malattia è fondamentale