Non ci sono regole fisse riguardo la frequenza con cui va cambiato il pannolino. Nei neonati, comunque, la frequenza dei cambi segue in genere quella dei pasti, mentre per i bimbi un po’ più grandi possono essere sufficienti cambi più distanziati nel tempo. Questa operazione va, in ogni caso, effettuata al più presto possibile ogni volta che il piccolo scarica feci, perché il contatto con gli escrementi può provocare facilmente arrossamenti e irritazioni della pelle che, nella zona del sederino, è particolarmente delicata. Quest’accortezza vale sempre e a maggior ragione durante i mesi caldi, quando il calore e l’umidità che si sviluppano all’interno del pannolino creano un ambiente ideale alla proliferazione dei batteri. È anche opportuno procedere al cambio prima di dargli la poppata, in modo che il piccolo non sia infastidito e riesca a concentrarsi sul pasto. Se, però, il bimbo è particolarmente affamato e disperato, è meglio lasciargli il pannolino bagnato e dargli subito da mangiare, aspettando per il cambio la fine del pasto.
1 Togliere quello sporco
Stendere il bebè a pancia in su sul fasciatoio, con i piedini rivolti verso l’adulto. Sfilare gli abitini e controllare che non siano sporchi o bagnati. Aprire gli adesivi ai lati del pannolino; sollevarlo, tenendolo delicatamente per le caviglie, e togliere il pannolino sporco, pulendo con i lembi superiori eventuali residui di feci; controllare, se presente, che la medicazione del cordone ombelicale sia asciutta e pulita. In caso contrario rimuoverla e procedere con una nuova medicazione.
2 Pulire il sederino e i genitali
Pulire accuratamente la zona del pannolino con le apposite salviettine umidificate specifiche per l’infanzia oppure utilizzando un battufolo di cotone imbevuto di acqua tiepida;
3 Se è una femminuccia
Se si tratta di una femminuccia, occorre effettuare i movimenti rivolti all’indietro (cioè dalla vagina all’ano), per evitare di trasportare eventuali batteri dalla zona anale a quella genitale;
4 Lavare bene la zona
Lavare il sederino con una spugna imbevuta di acqua tiepida o, se possibile, lavarlo sotto l’acqua fresca facendo così: sollevare il bimbo, adagiando la testa e la schiena contro il proprio braccio e tenendolo per le gambe, in modo da avere una mano libera, lavare il sederino sotto l’acqua corrente con un detergente a pH fisiologico (cioè naturale), avendo cura di non bagnare il moncone del cordone ombelicale, se non è ancora caduto. Riportare il bimbo sul fasciatoio, mettere negli appositi contenitori gli abitini da lavare e il pannolino usato;
5 Asciugare e applicare la crema protettiva
Tamponare con cura il bambino utilizzando un telo di cotone, prestando attenzione soprattutto alle pieghe della pelle, dove si possono facilmente formare ristagni di umidità. Stendere un velo di crema specifica per neonati all’ossido di zinco sulla zona del sederino: creando una sorta di barriera tra le feci e l’urina e la pelle delicata del bebè, previene arrossamenti e bruciori; applicare farmaci sottoforma di pomata o di polvere solo se prescritti dal pediatra, in caso, per esempio di dermatite (infiammazione delle pelle) o candidosi (infezione provocata da un fungo, la candida albicans).
6 Infilare il pannolino pulito
Aprire gli adesivi del pannolino nuovo e posizionarlo aperto sotto la schiena del bambino, sollevandolo per le caviglie; richiudere il pannolino regolando la larghezza intorno alla vita e fissare gli adesivi sui lati. Posizionare il pisellino, nel caso di un maschietto, in modo che sia rivolto verso il basso, specie se non ha ancora perduto il cordone ombelicale, in modo da evitare che la pipì bagni il moncone, rallentandone la caduta.