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Le cardiopatie congenite sono purtroppo abbastanza diffuse, in quanto interessano circa un neonato ogni 100 nati vivi in Italia, per un totale di circa 4000 neonati l’anno. “Una corretta prevenzione consentirebbe di aumentare al massimo le probabilità di avere un bimbo sano”. Lo affermano la Società Italiana di Neonatologia (SIN) e la Società Italiana di Cardiologia Pediatrica e delle Cardiopatie Congenite (SICP), in occasione della Giornata Mondiale delle Cardiopatie Congenite, che ricorre proprio il 14 febbraio, per aumentarre le possibilità di salute e benessere a tutti i bambini.
40% di tutte le malformazioni
Le Cardiopatie Congenite rappresentano il 40% di tutte le malformazioni diagnosticabili subito dopo il parto e provocano il 4% delle morti che avvengono subito dopo la nascita entro le prime 4 settimane di vita. In caso di cardiopatie congenite critiche, cioè quelle per cui vi sia un immediato pericolo per la vita, tutto dipende da quando si interviene: il progresso delle tecniche chirurgiche e cardiologiche interventistiche ha permesso di raggiungere una sopravvivenza a 12 mesi superiore al 90% quando, però, diagnosi e trattamento vengano intrapresi in tempo e con la massima urgenza.
Ne esistono di tanti tipi
Le cardiopatie congenite possono essere molto diverse tra loro, variando da disturbi minori, che addirittura spesso si risolvono da soli, ad altri molto gravi che richiedono invece interventi mirati anche nel pancione. Le malformazioni più critiche sono, come affermano gli esperti di Sin e Sicp, la trasposizione delle grandi arterie (1/1750 nati), l’atresia polmonare (1/7000 nati), la coartazione aortica (1/3300 nati), la stenosi aortica (1/2600 nati) ed il ritorno venoso polmonare anomalo totale (1/10000 nati).
Importante la diagnosi prenatale
Le cardiopatie congenite dovrebbero essere sempre diagnosticate durante la gravidanza e questo per fortuna spesso accade grazie all’evoluzione di tutte le tecniche diagnostiche, in primis l’ecografia. Le ecografie di primo livello eseguite in gravidanza sono in grado di identificare una cardiopatia congenita in circa il 50-60% dei casi (considerando tutti i tipi di cardiopatia). Sin e Sicp affermano che “è importante, pertanto, il ruolo diagnostico del cosiddetto “Test combinato” che prevede la valutazione di esami ematici, parametri clinici ed ecografici, al fine di stimare un rischio di patologia genetica fetale. Tale test permette di indirizzare tutti i futuri genitori con gravidanze a rischio verso una diagnostica di livello più elevato”.
A volte si scoprono dopo la nascita
Il bimbo nel pancione ha una circolazione sanguigna molto diversa da quella che si verifica dopo la nascita e pertanto alcune malformazioni vengono scoperte soltanto una volta che è nato, a distanza di ore o giorni dalla venuta al mondo. Per questo è fondamentale il ruolo del neonatologo, del cardiologo e del cardiochirurgo.
Fonti / Bibliografia
- SIN - Società italiana di Neonatologia | SIN Società Italiana di NeonatologiaLa SIN – Società Italiana di Neonatologia si propone di favorire e promuovere la ricerca, la didattica e l’assistenza nell’ambito della Neonatologia Il neonato al centro del futuro La SIN – Società Italiana di Neonatologia si propone di favorire e promuovere la ricerca, la didattica e l’assistenza nell’ambito della Neonatologia Il neonato al centro del […]
- SICP – Sito Ufficiale della Società Italiana di Cardiologia Pediatrica e delle Cardiopatie Congenite ||