Autismo: si legge negli occhi del neonato

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 20/07/2016 Aggiornato il 20/07/2016

Basterà un test dello sguardo per fare una diagnosi precoce dell’autismo. Ecco come funziona

Autismo: si legge negli occhi del neonato

L’ autismo è una malattia complessa, con molti livelli di gravità. È caratterizzata da disfunzioni del cosiddetto “cervello sociale”, ovvero di quelle aree della corteccia importanti per stabilire delle relazioni sociali, per provare empatia e per relazionarsi con il prossimo. In un futuro non troppo lontano l’autismo potrà essere diagnosticato su neonati di pochi giorni di vita, anni prima che la malattia faccia il suo esordio, con un “test dello sguardo”.

Lo studio sui neonati a rischio

È quanto suggerisce uno studio coordinato coordinato da Giorgio Vallortigara dell’Università di Trento, con colleghi delle università di Padova, di Exeter (Gran Bretagna) e dell’Istituto superiore di sanità di Roma, e pubblicato sulla rivista Scientific Reports. La ricerca è stata condotta su bebè di 6-10 giorni di vita ad alto rischio di autismo, ovvero bebè con fratelli maggiori autistici che, quindi, hanno a loro volta un elevato rischio di ammalarsi in modo conclamato o comunque di manifestare lievi disturbi dello spettro autistico, le cui reazioni a stimoli sociali sono state confrontate con quelle di neonati a basso rischio. Secondo quanto riferito sulla rivista Scientific Reports, sono state evidenziate differenze notevoli nei comportamenti dei due gruppi di neonati.

Una diagnosi precocissima

Le differenze registrate sono state sostanziali: i neonati ad alto rischio di malattia non sono interessati a stimoli sociali e perdono subito l’attenzione verso essi; i bebè a basso rischio, invece, prediligono in maniera evidente gli stimoli sociali, quindi fissano a lungo tali stimoli visivi mentre si disinteressano in fretta a oggetti inanimati. I bimbi ad alto rischio di autismo già appena nati sembrano disinteressati a stimoli sociali: non seguono con lo sguardo movimenti di “oggetti animati”, come per esempio gli occhi o la mano di un adulto. Secondo l’autore della ricerca questo studio getta le basi per una “diagnosi precocissima”, alla nascita, di disturbo autistico e quindi suggerisce la possibilità di interventi tempestivi sul bebè per tentare di contrastare la malattia al suo esordio.

 

 

 
 
 

In breve

CONTA MOLTO LA FAMILIARITA’

Sempre più ricerche sembrano dimostrare che il disturbo autistico sia presente sin dalla nascita, e vi è infatti familiarità per la malattia. La diagnosi, per il momento,  non può essere fatta prima che il bambino abbia compiuto 2-3 anni di vita.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Secrezioni vaginali abbondanti a sei mesi dal parto: cosa segnalano?

31/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La comparsa di perdite trasparenti, prive di odore e non associate a particolari sintomi potrebbe essere espressione della ripresa dell'attività ovarica. Ma per avere la certezza che non si tratti di altro è meglio effettuare un controllo.   »

Gemelli: perché sono diversi?

31/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Se i gemelli sono dizigoti è normale che abbiano un aspetto differente, anche per quanto riguarda il colore di occhi e capelli. Questo perché, a differenza dei gemelli monozigoti, non condividono un identico patrimonio genetico.   »

Streptococco: dare l’antibiotico “solo” per sei giorni favorisce le ricadute?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

In caso di infezioni batteriche, la tendenza attuale è di ridurre la durata della terapia con antibiotico sia perché si rivela ugualmente efficace sia in quanto un trattamento breve diminuisce il fenomento dell'antibiotico-resistenza, che rappresenta una grave minaccia per la salute di tutti.   »

Fai la tua domanda agli specialisti